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Bitcoin è davvero anonimo? Ecco la risposta

La Privacy è da sempre uno dei principali cavalli di battaglia delle criptovalute, eppure il Bitcoin è davvero anonimo?

Non è facile rispondere con precisione ed esattezza a questa domanda, tuttavia noi della redazione di Criptovalute24 abbiamo contattato esperti in materia, tra cui analisti del Desk di eToro, per chiedere informazioni più accurate in merito.

Vediamo cosa abbiamo scoperto.

Bitcoin è davvero anonimo?

La definizione più corretta, per rispondere alla domanda in modo diretto, è la seguente: Bitcoin è privato, ma non anonimo.

In molti, anche in Italia, si sono avvicinati al Bitcoin con l’idea di effettuare transazioni con privacy garantita al 100%. Insomma, in totale anonimato. Ebbene, questo non è possibile per una semplice motivazione:

  • Le transazioni registrate sulla Blockchain sono pubbliche

Ovviamente, per effettuare una transazione, occorre inserire una email. In tal caso, si può utilizzare uno pseudonimo, oppure utilizzare una API per confondere l’IP del computer. Eppure, si tratta di un processo macchinoso che rischia di avere più complicazioni che vantaggi.

In alternativa, si può sempre ricorrere alle negoziazioni OTC oppure alle cosiddette Black Pool. Qui però viene meno la garanzia di sicurezza della transazione, dal momento che ci affidiamo a strutture dove è impossibile verificare la controparte.

Vale davvero la pena?

Fino a pochi mesi fa una buona alternativa per negoziare nel modo più anonimo possibile (ma non al 100%) era rappresentata dagli Exchange. Ad oggi le cose sono cambiate, scopriamo il perché.

Bitcoin è davvero anonimo? Il caso degli Exchange

In un recente passato, Exchange come Binance o Coinbase erano una manna per tutti coloro che volevano negoziare in modo totalmente anonimo. Eppure, per quale motivo ci sono persone che cercano il 100% della segretezza sulle transazioni?

I motivi possono essere molteplici, purtroppo quasi tutti poco edificanti:

  • Necessità di riciclare denaro
  • Evasione fiscale
  • Acquisti illegali (droga, armi etc etc)

Per tutti questi motivi, le autorità di controllo hanno effettuato un giro di vite su questi Exchange. Ad oggi, molti hanno chiuso i battenti, altri sono stati coinvolti da scandali come Mt. Gox ed altri ancora, come i due citati sopra, si sono orientati verso un Business sempre più trasparente.

Ne consegue che ad oggi, gli Exchange devono rispettare delle normative “minime” in materia di profilazione del cliente in modo da garantire alle autorità gli standard di sicurezze.

L’alternativa dei Coinmixers

Letteralmente traducibili con “gettoniere“, sono un ramo di Business legato alle crypto sviluppatosi negli ultimi due anni.

Il funzionamento è semplice: si inviano i Bitcoin a questi Coinmixers, i quali -mixano- il tutto insieme ad altre criptovalute in grandi quantità, con la finalità di rendere impossibile il tracciamento dei dati e delle operazioni. Una volta terminato il “lavaggio”, ci verrà riconsegnata la quantità di Bitcoin alleggerita di un buon 2%, la commissione per i Coinmixers.

Tuttavia, conviene davvero affidarsi a questi Coinmixers per cercare un totale anonimato? Le opinioni che si incontrano sul Web sono negative e spesso dietro queste società si celano truffe vere e proprie.

Il nostro consiglio è di restare alla larga da tali servizi, tra l’altro sempre più nel mirino degli Enti regolatori.

Il Delisting delle crypto anonime

A supporto di quanto affermato, specifichiamo che criptovalute che hanno fatto delle Privacy la loro forza, come Monero, sono continuamente tolte dai listini dei principali Exchange.

In un contesto sempre più regolamentato e volto alla trasparenza, non c’è spazio per queste zone d’ombra. Le criptovalute sono degli Asset a tutti gli effetti, la correlazione tra Bitcoin ed oro è l’esempio eloquente. Il rischio di continuare a puntare su una privacy del 100% è troppo alto, con conseguenze negative per l’intero ecosistema.

Il cosiddetto Dark Web tende a scomparire, e criptovalute come la stessa Monero o Zcash dovranno modificare le loro impostazioni per continuare a sopravvire.

Come negoziare Bitcoin in modo sicuro?

Da sempre noi di Criptovalute24 suggeriamo si nostri lettori di puntare sulla sicurezza piuttosto che sull’anonimato.

Negoziare Bitcoin in sicurezza è sicuramente meglio rispetto al farlo con la ricerca del totale anonimato, a meno che non si abbia qualcosa di grosso da occultare. Ma questo è un altro discorso.

Per mettersi alla prova con il trading su Bitcoin, con tutte le garanzie di sicurezza, basterà registrarsi su eToro. Il processo di iscrizione è snello e rispetta tutte le recenti normative Europee. Basteranno una manciata di minuti per poter poi negoziare BTC anche su conto Demo senza nessun rischio.

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Sull'autore

Massimiliano Rossi

Appassionato di Trading Online. Esperto di finanza online dal 2010. Trader dal 2015. Mi occupo di analisi tecniche.

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