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Congelamento degli asset di Binance respinto dal giudice

Tra le notizie più importanti delle ultime ore sul settore delle criptovalute, troviamo sicuramente gli aggiornamenti sul clamoroso caso SEC – Binance. Nel dettaglio, il congelamento degli asset di Binance è stato respinto dal giudice di pertinenza.

Una notizia che ha dato sicuramente manforte al famoso exchange di criptovalute, che potrà così continuare a proporre le sue attività e cercare al contempo di proteggersi dalle diverse accuse mosse di recente nei suoi confronti dalla Securities and Exchange Commission.

Cerchiamo quindi di scendere nello specifico e di analizzare le parole esposte dal giudice federale, che ha così rifiutato in via ufficiale l’ordine restrittivo, richiesto a gran voce dagli avvocati della SEC. Cosa succederà nei prossimi giorni? Come ha reagito il mercato?

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Congelamento degli asset di Binance: ecco cos’è successo

Scendendo nel dettaglio sul congelamento degli asset di Binance, è bene partire dal principio e considerare le richieste della SEC presentate direttamente in tribunale. Nelle precedenti giornate, subito dopo l’istanza, l’ente aveva chiesto di ordinare l’immediato fermo degli asset societari.

Una richiesta che aveva ampiamente spaventato Binance, che è invece riuscita ad ottenere da parte del giudice una prima sentenza importante. Secondo lo stesso giudice, ossia Amy Berman Jackson, del tribunale distrettuale di Washington, “non c’è assolutamente bisogno di un ordine restrittivo”.

In tutto ciò, il giudice ha in ogni caso ordinato a Binance US. di fornire al tribunale un elenco dettagliato delle spese aziendali, ordinando alle parti di poter continuare a negoziare. Un nuovo aggiornamento sul caso è previsto entro e non oltre la giornata di giovedì.

Durante le sentenze in tribunale, il giudice è sembrato inoltre più volte frustrato dalle dichiarazioni esposte dagli avvocati della SEC. Gli stessi si erano detti più volte preoccupati per il fatto che Binance potesse controllare ipoteticamente porzioni di chiavi private per spostare fondi.

Jackson avrebbero così esposto: “voglio sapere se sta succedendo, o no. È incredibile che io abbia chiesto a ciascuno di voi ciò.”

In tutto ciò, Jennifer Farer, che è uno dei principali avvocati della Securities and Exchange Commission, ha dichiarato nella giornata di martedì: “siamo aperti al fatto che l’attività continui ad operare”. I rappresentati di Binance US, hanno chiesto di poter continuare essenzialmente a svolgere le normali spese operative.

Tornando sul piede di guerra, Farer avrebbe affermato che Binance US ha costantemente cambiato la descrizione su come venivano detenuti asset e fondi crittografici. Continueremo in ogni caso ad esaminare gli aggiornamenti e le prossime dichiarazioni dei giudici.

Titoli vs merci: il dibattito alla base di tutto

Tra le tante considerazioni, il giudice è inoltre tornato più volte sulla domanda che da sempre attanaglia esperti ed analisti. Ci si chiede se le criptovalute possano o meno essere assimilate al concetto di “merce”, o di “titoli” e quali siano le sicurezze e regolamentazioni da seguire.

Ha a tal proposito proposto più domande agli esperti ed avvocati della SEC, anche in merito alla sicurezza in campo crittografico ed alla nozione di criptovalute, senza tuttavia riuscire ad ottenere risposte precise e che potessero considerarsi soddisfacenti.

Ad oggi, non è effettivamente chiaro il ruolo delle criptovalute all’interno del mercato. Chiarezze che mancherebbero tuttavia anche agli avvocati ed agli uomini che stanno portando e che porteranno avanti questo pensate processo.

Il giudice ha chiesto più volte alla SEC (nonché anche ai vertici di Binance), se BNB fosse o meno una merce. Per chi non lo conoscesse, ricordiamo che BNB è il token nativo di Binance, ampiamente utilizzato in molte attività e funzioni della piattaforma.

A tale domanda, l’avvocato di Binance, ossia Matthew Martens, ha risposto che Binance Coin (BNB) deve considerarsi una criptovaluta a tutti gli effetti e che non può ad oggi essere assimilata al concetto di materia prima, ossia di merce (o titolo).

Considerazioni finali

Gli eventi che continuano a mostrarsi sul settore degli exchange hanno ampiamente spaventato gli appassionati e gli investitori. Gli stessi si domandano su quali piattaforme fare affidamento per comprare criptovalute e per archiviare i propri asset crypto.

Da dove partire? Sicuramente dalla presenza delle dovute regolamentazioni e licenze. Scegliere un operatore regolamentato significa optare su un broker & exchange che rispetta a pieno le regole e le direttive locali e che tutela al massimo i tuoi dati personali.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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