Le ultime 24 ore sono state decisamente pessime per l’intero comparto crypto e il crollo di Ethereum dimostra che nemmeno le “grandi” sono rimaste immuni a questo calo.
Dopo la crescita ampia e sostenuta delle ultime settimane c’era da aspettarsi un fisiologico movimento di assestamento dell’intero mercato delle criptovalute. Ma il reale aggiustamento è stato così ampio da andare ben oltre le aspettative.
Nello specifico il token ETH è passato dai $3.928,89 di lunedì 6 agosto ai $3436,96 di martedì, con picchi minimi che hanno raggiunto anche i $3.000.
Un movimento tanto repentino per Ethereum, che ha fatto temere la perdita del supporto e l’inizio di una nuova resistenza.
Per capire cosa succederà da questo punto in poi ad Ethereum e alla sua blockchain non resta che capire quali sono state le cause e qual’è il modo migliore per fruttarle anche dal punto di vista speculativo.
Crollo di Ethereum: cosa è successo?
Sono diversi i fattori che hanno contribuito al crack di Ethereum, primo fra tutti corposa serie di vendita dei suoi token, fomentata in parte dalla bull run di Bitcoin.
Molti trader crypto hanno infatti “abbandonato” ETH per cavalcare l’onda di BTC ed altre criptovalute. Ad aggravare ulteriormente la situazione c’è stato anche un volume considerevole di posizioni long chiuse automaticamente per esaurimento del margine.
Un vero è proprio tracollo rapido e incisivo che ha creato difficoltà anche ai principali exchange crypto che hanno avuto ritardi nell’esecuzione degli ordini. Ma anche per TradingView, la piattaforma di analisi che nel momento cruciale ha avuto serie difficoltà a processare dati e grafici.
Crollo di Ethereum: cosa accadrà ora?
Nonostante lo scossone a ribasso esperti ed analisti continuano a ritenere che le previsioni su Ethereum non debbano subire aggiustamenti.
Questo significa che il raggiungimento di quota $4.500 resta il price target a cui il token ETH continua ad ambire anche nel breve periodo.
A sostegno di tanto ottimismo da parte degli esperti, ovviamente c’è anche il fatto che nel tempo Ethereum ha dimostrato in moltissime occasioni di saper reagire bene e rapidamente anche in condizioni difficili.
Ovviamente almeno per le prossime settimane c’è da attendersi una certa volatilità oltre che ulteriori ribassi. In questo frangente la scelta dello strumento con cui investire si fa quindi determinante.
Note finali
Ancora una volta ad innescare l’imponente crack è stato Bitcoin, che dando vita ad una lunga serie di vendite automatiche ha coinvolto l’intero mercato DeFi ed ha portato al crollo di Ethereum.
Si tratta di un crollo anomalo: una discesa con dinamiche decisamente particolari che non si erano mai verificate nel comparto crypto. Come reagire dunque quando il mercato crea condizioni di questo tipo?
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