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Twitter bannerà le criptovalute?

Dopo i ban degli annunci legati alle criptovalute da parte di Google e Facebook (ban che hanno avuto pesantissimi effetti sulla quotazione del Bitcoin e delle altre principali criptovalute) pare che anche Twitter stia pensando adesso di bloccare ogni tipo di pubblicità legate alla cripto.

Il regolamento di Twitter dovrebbe cambiare entro un paio di settimane e dovrebbe prevedere il più completo divieto di fare pubblicità a ICO, exchange e ogni altro tipo di sito o applicazione collegata in qualche modo alle criptovalute.

Come mai Twitter ha preso questa decisione? Probabilmente per la stessa ragione per cui Google e Facebook hanno emesso divieti analoghi: per limitare le tante truffe che vengono diffuse di solito con pubblicità a pagamento su Google e sui principali social network. Queste truffe hanno bisogno della pubblicità a pagamento per funzionare perché, in questo caso, il passaparola non funziona (se non in negativo) e i portali seri di certo non si prestano a promuoverle.

Quali saranno gli effetti della decisione di Twitter? Sicuramente ci sarà un effetto negativo, esattamente come nel caso degli annunci fatti da Google o da Facebook. In ogni caso, l’importanza di Twitter è decisamente inferiore a quella di Facebook e Google, quindi in teoria l’impatto sui prezzi dovrebbe essere minore. In realtà bisogna anche considerare l’effetto psicologico dovuto all’accumulo continuo di cattive notizie che potrebbe far precipitare il valore del Bitcoin e delle altre criptovalute molto di più di quanto sia razionale attendersi.

I ribassisti affilano le loro armi

Con queste premesse, i ribassisti iniziano a preparare, ancora una volta, le loro armi. Molti di loro ormai saranno in vancanza in qualche posto esotico, sorseggiando champagne ai bordi di una piscina, ma chi ha ancora fame di guadagno probabilmente sta per avere un’ulteriore occasione di accumulare profitti. Piattaforme come AvaTrade, che consentono di speculare al ribasso oltre che al rialzo, hanno avuto un boom di iscrizioni negli ultimi tempi proprio per l’elevatissima redditività di questo tipo di speculazione.

Coloro che hanno creduto nel progetto Bitcoin non solo per i profitti che si possono ottenere ma anhe per ragioni extra-economiche stringono i denti e soffrono. Negli ultimi giorni si stanno anche moltiplicando sui social le aggressioni verbali da parte degli holder contro i ribassisti, accusati di fare soldi facili con la caduta del Bitcoin.

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Sull'autore

Fabrizio Micheli

Laureato in Economia e Commercio all'Università di Bari nel 2003, appassionato di finanza, di politica e di economia.

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