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Ethereum Mantiene Sopra i 3.000 Dollari: È Ancora il King della DeFi?

Ethereum mantiene sopra i 3.000 dollari, è ciò che esperti ed appassionati del comparto delle criptovalute possono visionare in merito alla criptovaluta dai primi di gennaio fino ad oggi. Le prime giornate del 2022, iniziato solamente da 10 giorni, hanno rappresentato un periodo unico nel suo genere.

Gli occhi di molti analisti, sono infatti stati puntati su un po’ tutto il comparto crypto, in maggior modo sulle due criptovalute più capitalizzate al mondo: da una parte il Bitcoin e dall’altra l’Ethereum. Asset che possono considerarsi molto differenti fra di loro, non soltanto sotto l’aspetto strutturale, bensì anche sotto quello pratico e funzionale.

Tutti e due le criptovalute non hanno mostrato alcun nuovo massimo storico nel corso di queste prime settimane del 2022, lasciandosi alle spalle un anno che, invece, di record storici ne aveva ottenuti non pochi.

Nel corso di questa breve news avremo modo di soffermarci nello specifico su Ethereum che, lo anticipiamo, continua in ogni caso a portare avanti i suoi programmi rispettando la roadmap e la propria tabella di marcia.

Un ecosistema legato ad una criptovaluta (ossia ETH), che può essere individuata all’interno di broker professionali e di ultima generazione, come ad esempio eToro. Oltre all’ETH, dispone di oltre 40 asset crittografici supportati e scambiabili in modo rapido e professionale.

Ethereum mantiene sopra i 3.000 dollari: lontani dai massimi, ma…

Ricollegandoci a quanto esposto in precedenza su Ethereum che mantiene sopra i 3.000 dollari, è bene partire dal principio e visionare i valori mostrati dalla criptovaluta in questi primi giorni del 2022.

Partendo dal principio, nella giornata del 1 gennaio del 2022, il valore di Ethereum mostrava ancora quote al di sopra i 3.750 dollari per unità (ossia per ETH). Soglie tuttavia sostituite nel corso delle ore successive, quando per la prima volta dopo diverse giornate, il valore di ETH aveva subito ribassi al di sotto i 3.650 dollari, al 5 gennaio.

Un trend che ha continuato successivamente a mostrare variazioni, spingendosi anche al di sotto il muro dei 3.250. Al di là dei ribassi iniziali, ad aver fatto abbondantemente discutere esperti ed analisti, è stato un ulteriore down mostrato nella giornata dell’8, con punte anche inferiori ai 3.020 dollari per unità.

Una condizione che aveva fatto temere utenti rialzisti al peggio, ossia ad un crollo al di sotto i 3.000. Crollo tuttavia non registrato, almeno fino al momento di questa stesura e che ha visto Ethereum mantenersi su livelli superiori alla suddetta asticella psicologica.

Tutto ciò su un progetto che, nonostante non mostri alcun punto di massimo storico rispetto al passato (si pensi ai punti ottenuti nel 2021 al di sopra i 4.600 dollari), continua a rappresentare un punto fermo in tantissimi settori trasversali.

Si parte in primo luogo dal comparto della finanza decentralizzata (ossia DeFi), che ha in modo parallelo visto Ethereum crescere anche nei confronti di ecosistemi relativamente nuovi, passando per il comparto del Metaverso, del gaming legato alla tecnologia Blockchain e molto altro.

Conclusioni

Al di là delle funzionalità, ossia sugli usi diretti della tecnologia Ethereum in campi di applicazioni su DeFi, su DApps e molto altro, Ethereum risulta sin dagli albori ancorato ad un asset crypto che ha subito tantissime evoluzioni nel corso degli ultimi tempi.

Soltanto nel 2021, come esposto in precedenza, abbiamo assistito al raggiungimento di nuovi punti di massimo storico. Tutto ciò su una criptovaluta che risulta listata e disponibile all’interno dei migliori operatori di scambio online, così come piattaforme di negoziazione con CFD.

Nello specifico, una delle più complete è eToro (qui la pagina ufficiale), ossia un operatore storico, che ha avuto la capacità di incrementare la propria quota di mercato nel giro di pochissimi anni. Conta ad oggi più di 20 milioni di utenti registrati e più di 40 criptovalute supportate.

Il broker permette una duplice possibilità, da una parte l’acquisto diretto sull’asset sottostante (ossia agendo in modo diretto), dall’altra la negoziazione tramite strumenti derivati. La presenza dei CFD, permette infatti di poter agire non soltanto al rialzo, bensì anche al ribasso (con vendita allo scoperto).

Il trader, sulla base dei propri interessi e dei propri studi, può decidere di aprire posizioni short, ipotizzando cali dei prezzi. Tutto ciò su una piattaforma rapida, semplice da gestire, ma soprattutto con bassissimi spread sugli scambi.

Possono inoltre ricordarsi:

  • pratici grafici in tempo reale sugli asset crypto supportati;
  • sezioni tecniche;
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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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