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Bill Miller ha investito in Bitcoin: 50% del suo patrimonio in BTC

Ci risiamo, ancora una volta si torna a parlare di associazione fra il settore delle criptovalute e le scelte da parte di uomini di spicco nel settore economico e finanziario mondiale. Una delle ultime notizie, ad aver destato migliaia di interazioni, cita “Bill Miller ha investito in Bitcoin parte dei propri possedimenti”.

Una notizia che per molti utenti poco appassionati al mondo crypto potrebbe rappresentare poco e nulla, ma che rapportandoci con il passato, rappresenta una notizia unica nel suo genere, ancora una volta legata alla criptovaluta più capitalizzata al mondo.

Discorso che va quindi affrontato in ottica completamente differente rispetto a qualche anno fa, dove lo stesso Bitcoin veniva ancora considerato pochissimo da enti istituzionali, grandi società, ma soprattutto investitori colossali, dal calibro di Bill Miller.

Avremo modo di conoscerlo nel dettaglio, esponendo le sue considerazioni in merito al mercato crypto (ossia delle criptovalute), focalizzate soprattutto sul Bitcoin. Una criptovaluta storica, la più longeva, che è possibile individuare in modo diretto all’interno di broker professionali come eToro.

Lo stesso broker mette a disposizione un database composto da oltre 40 asset crypto supportati, mostrando tantissime funzionalità operative, come ad esempio il comodo account demo, gestibile anche tramite applicazione per dispositivi mobili.

Bill Miller ha investito in Bitcoin, di chi si tratta?

Prima di entrare nel dettaglio nella notizia riguardante Bill Miller che ha investito in Bitcoin, è bene partire dal principio, ricordato chi sia questo singolare personaggio di carattere mondiale. Classe 1950, Bill Miller è considerato uno degli investitori più conosciuti e ricchi d’America.

Ad averlo portato al successo, oltre ad una serie di investimenti personali nel corso degli anni, è soprattutto la gestione impeccabile di veri e propri fondi. Molti dei suoi traguardi hanno portato esperti ed analisti a comparare le sue performance con indici di carattere mondiale, come ad esempio lo S&P 500.

Ad oggi può vantare una considerevole esperienza nel settore degli investimenti, anche quando di Bitcoin e di criptovalute, nessuno ne poteva essere a conoscenza data la relativamente recente nascita di questo comparto innovativo.

Con il passare degli anni, Bill Miller ha avuto tuttavia la capacità di affiancarsi non soltanto a tematiche su investimenti tradizionali, bensì anche su aspetti associati al settore delle criptovalute e degli investimenti sulle stesse.

Nel corso delle sue esposizioni personali, avrebbe affermato di possedere il 50% del proprio patrimonio netto proprio in Bitcoin ed in asset crypto. Una percentuale alquanto considerevole, soprattutto considerando altre esposizioni che lo stesso esperto investitore avrebbe fatto in passato.

Secondo Miller, le allocazioni in risorse digitali (ossia asset digitali) non dovrebbero superare l’1-2% del proprio portafoglio complessivo. Avrebbe inoltre affermato di essersi interessato al settore delle criptovalute già durante il 2014, quando il prezzo del Bitcoin si aggirava attorno ai 200 dollari per unità.

Dal 2014 ai giorni d’oggi, la criptovaluta ha mostrato tantissime evoluzioni sotto molti punti di vista, arrivando a sfondare anche l’ambizioso traguardo dei 67.000 dollari nel corso del 2021.

Conclusioni

Al di là delle variazioni sul suo andamento, che comunque restano fra le più analizzate all’interno del settore, sono proprio le considerazioni sul Bitcoin (in questo caso inteso come asset ed ecosistema innovativo) ad aver subito cambianti.

Tornando indietro di 7/8 anni, nessuno avrebbe avuto il coraggio di associare al termine Bitcoin il concetto di “oro digitate”, o di “risorsa di scambio alternativa”. Tutto ciò su una criptovaluta che, con il tempo, ha avuto la capacità di attirare l’attenzione anche di grandi istituzioni, come ad esempio MicroStrategy.

Un asset crypto che ha visto altresì il suo listing all’interno di centinaia di piattaforme, exchange e broker di negoziazione nel corso degli ultimi anni. Uno dei primi, ad averlo integrato in modo diretto all’interno della propria piattaforma, è eToro (qui la pagina ufficiale).

Lo stesso permette di agire sul Bitcoin sia in modo diretto, ossia sul sottostante, sia con vendita allo scoperto, ossia con trading di CFD. La negoziazione con contratti per differenza non si basa sulla detenzione degli asset in modo fisico, permettendo di operare senza alcun wallet.

Il broker va altresì ad integrare una serie di funzionalità rilevanti per tutti gli utenti registrati, messe a disposizione a costo zero all’interno della piattaforma:

  • grafici in tempo reale, esprimenti valori aggiornati su ogni singola criptovaluta disponibile;
  • conto di prova gratuito, basato sul caricamento di fondi virtuali da parte del broker stesso;
  • gestione altamente semplificata sulle operazioni;
  • possibilità di scaricare gratuitamente l’applicazione ed effettuare operazioni anche fuori casa.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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