Il Bitcoin ha chiuso nuovamente la sessione dello scorso venerdì con una nuova nota negativa, reiterando ancora una volta la sua visione sul mondo delle criptovalute.
Andando a sottolineare la sua recente critica al bitcoin, l’amministratore delegato della banca JPMorgan Chase sta nuovamente avvertendo i media che “finirà male” per la tecnologia delle criptovalute. In un nuovo round di interviste alla stampa, Dimon ha dichiarato presso la CNBC che è preoccupato per un possibile diluvio di criptovalute – grazie al bitcoin, all’ethereum ed alle offerte iniziali delle monete (ICO) – e ritiene che i governi riusciranno presto a fermare il fenomeno.
Prevedendo che lo scenario non sia dei più rosei, l’amministratore delegato ha dichiarato che le autorità potranno minacciare gli utenti con il carcere, forzando le criptovalute in un mercato nero.
“In questo momento queste cose della crittografia sono una novità: la gente pensa che siano interessanti, ma quanto più grandi diventeranno, più governi le chiuderanno con il tempo”.
Parlando all’Economic Times in India, Dimon ha aggiunto alcuni dettagli ai suoi pensieri, questa volta affrontando l’idea che i governi globali possano emettere le criptovalute in futuro.
Ecco quello che ha affermato: “Abbiamo già delle valute digitali … puoi avere rupie digitali, quindi non sono contro le valute digitali”.
“Sto parlando della creazione di denaro e del suo valore“, ha continuato. “I governi ora lo guardano come una novità ma più grande diventa e meno sarà una novità”.
Le nuove osservazioni seguono le celebri dichiarazioni fatte da Dimon la scorsa settimana, quando aveva chiamato apertamente il “bitcoin” come una “frode” e che avrebbe licenziato qualsiasi dipendente se fosse stato sorpreso a fare trading con le criptovalute. In particolare, Dimon è stato accusato di diffondere informazioni false e fuorvianti in una denuncia di mercato da parte di Blockswater, società svedese.