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Riot si assicura 33.280 piattaforme di Bitcoin Mining

Intanto che il mercato continua a vacillare, con un BTC tuttavia in forte recupero rispetto alle settimane precedenti, Riot si assicura 33.280 piattaforma di Bitcoin Mining. Tutto ciò per aumentare in modo esponenziale la sua capacità di estrazione, che ha già raggiunto livelli record.

Contrariamente dal 2022, quando le attività di Mining avevano iniziato ad essere poco profittevoli, ad oggi tutto è cambiato. Nonostante i costi dell’energia siano ugualmente sostenuti, i guadagni dei minatori sono andati man mano ad aumentare.

Questo evento, ha tuttavia portato sempre più utenti e sempre più società ad entrare nel settore, generando così un nuovo crollo dei profitti. Per aumentare il proprio fatturato, Riot ha così deciso di acquisire partecipazioni e nuove attività, avviando una strategia da milioni di dollari.

Vediamo quindi di comprendere da vicino cosa comporterà l’accordo e quali ritorni il gruppo si aspetta di ottenere. Prima di ciò, ricordiamo che il Bitcoin Mining non è di certo una delle scelte più ottimali per un investitore privato, per puntare sul BTC.

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Riot si assicura 33.280 piattaforme di Bitcoin Mining: ecco i dettagli

Riot che si assicura 33.280 piattaforme di Bitcoin Mining è sicuramente una delle notizie più interessanti delle ultime ore, ma in cosa consiste il piano diabolico della società? Per chi non la conoscesse, Riot è una delle società di Mining più grandi al mondo.

Ha di recente affermato di aver concluso un accordo di acquisto colossale a lungo termine, con il produttore cinese di risorse per Mining, MicroBT. Le macchine dovrebbero essere installate nel corso dei prossimi mesi, ma in ogni caso entro e non oltre il primo trimestre del 2024.

L’obiettivo dell’accordo è quello di portare la capacità di self-mining della società (che attualmente ha sede in Colorado) a 20,1 EH/s. Parole incoraggianti sono state sin da subito esposte dall’amministratore delegato del gruppo, ossia il CEO Jason Les.

Lo stesso ha confermato che i macchinari acquistati sono attualmente tra i migliori in circolazione e che permetteranno all’azienda di fare un importante passo in avanti. Questi modelli, sono inoltre dotati di meccanismi di raffreddamento ad immersione, come quelli da impiantare nella struttura in Texas.

All’interno del documento è possibile leggere che:

“Questi nuovi minatori contribuiranno con ulteriori 7,6 EH/s alla capacità di self-mining di Riot quando saranno completamente implementati e miglioreranno ulteriormente la nostra già forte efficienza della flotta prima dell’imminente dimezzamento di Bitcoin”.

L’ordine iniziale, per le oltre 33.000 macchine, è stato chiuso ad un prezzo di 163 milioni di dollari, che equivalgono a 21,50 dollari per singolo terahash. Riot, ha infine dichiarato che la sua liquidità (anche in virtù dell’accordo) gli permette di poter acquistare (ipoteticamente) altre 66.560 macchine entro la fine del 2024.

I risultati di Riot nel tempo

La partnership strategica tra le due società dovrebbe garantire la creazione ed il mantenimento di una robusta catena di fornitura negli Stati Uniti. MicroBT avrà inoltre il compito di produrre questi macchinari in una struttura Pittsburgh, che darà lavoro a centinaia di persone.

Per ora tutto chiaro, ma qual è la capacità e quali sono le potenzialità dietro Riot? La società ha purtroppo dichiarato che le recenti tempeste invernali hanno ampiamente danneggiato gli impianti, riducendo la capacità di hashrate in Texas.

Nonostante le difficoltà, Riot ha dichiarato che la società ha generato 740 Bitcoin nel mese di gennaio del 2023. Questo dato mette in evidenza una crescita del 62% rispetto a gennaio del 2022. La nuova partnership non sarebbe in ogni caso l’unico evento da dover considerare.

Riot, ha infatti annunciato la sua volontà nel voler entrare a far parte di nuove realtà nel settore crittografico mondiale. In concomitanza, il suo peggior rivale, ossia Core Scientific, ha confermato una serie di licenziamenti interni, sintomo di forti difficoltà aziendali.

Considerazioni finali

Il settore del mining Bitcoin è sicuramente uno dei più interessanti, anche se – come esposto in precedenza – si mostra poco efficiente per un investitore alle prime armi e per chi non ha le possibilità per poter acquistare macchinari, o pagare energia elettrica per farli funzionare.

La soluzione più adatta, anche per chi non ha mai sentito parlare di criptovalute, è quella di fare affidamento su una delle migliori piattaforme di trading online. Tra le più complete e regolamentate, troviamo sicuramente eToro (con milioni di utenti registrati).

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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