News

Paxful chiude i battenti: un altro exchange saluta il mercato

Paxful chiude i battenti ed indica sulla sua pagina ufficiale che cesserà di mettere a disposizione le sue attività di scambio e di investimento sul settore delle criptovalute. Una notizia alquanto singolare, che ha sconvolto il mercato, creando diverse interazioni online.

Per chi non lo conoscesse, Paxful è uno dei tanti exchange di criptovalute esteri, che aveva avuto la capacità di espandere la sua quota di mercato anche in molte zone europee. Tutto ciò mettendo a disposizione commissioni relativamente basse e diversi altri servizi.

Una serie di eventi, associati anche al cosiddetto inverno delle criptovalute ed al down di molti asset ad elevata capitalizzazione, avrebbero portato la piattaforma a patire sulla sua liquidità, commettendo errori dopo errori. Ciò avrebbe generato effetti a catena devastanti.

Vediamo quindi di capire nel dettaglio cos’è successo, ma soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze di questa ennesima chiusura sul settore degli exchange. Eventi che continuano effettivamente a spaventare gli investitori, che si domandano su quali operatori fare affidamento.

Se vuoi investire sulle criptovalute, parti quindi da una considerazione importante: opta solo su piattaforme regolamentate e che mettono a disposizione reali licenze, come ad esempio il broker eToro. Lo stesso ti permette di investire sulle crypto di interesse, a partire da appena 50€.

Clicca qui per iscriverti su eToro

*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.

Paxful chiude i battenti: ecco cos’è successo

Come esposto in precedenza, Paxful che chiude i battenti è un vero e proprio colpo duro per un segmento – ossia quello degli exchange – tediato già da una serie di avvenimenti negativi. La notizia ha portato subito gli analisti a chiedersi i perché di questa drastica decisione.

L’exchange crypto P2P non avrebbe retto ai grandi scostamenti del mercato ed all’imprevedibilità di molte coin ad elevato market cap. In avvio della settimana, precisamente nella giornata di martedì, il CEO Ray Youseff, aveva pubblicamente annunciato:

“Oggi Paxful sospenderà l’attività. Non sappiamo se riaprirà”.

È quindi già verificabile che sulla piattaforma non è più possibile accedere ad attività di acquisto e di vendita. Per i clienti che sono già registrati e che hanno ovviamente le proprie risorse, quali scelte sono state prese dal management per cercare di tutelarli al meglio?

La società ha precisato che il servizio di selfcustody, ossia il wallet di archiviazione dell’ecosistema, rimarrà attivo. In questo modo gli utenti avranno la possibilità di recuperare le criptovalute in possesso e di spostarle rapidamente su altri exchange, o su wallet esterni.

L’amministratore delegato ha speso parole sulla protezione nei confronti degli utenti, dicendo: “Tutti i fondi dei clienti sono rendicontati. Vi preghiamo di ritirarli e, se potete, di tutelarvi”. La corsa al ritiro delle crypto ha tuttavia creato un sovraccarico nelle ultime ore, generando preoccupazione da parte della comunità.

Il CEO, ha in questo caso cercato di rassicurare gli utenti, dicendo che il rallentamento è solo momentaneo e che deriva essenzialmente dalla grande quantità di persone che starebbero chiedendo al sistema di prelevare le risorse. Non dovrebbero in ogni caso esserci grosse falle, o impedimenti sui prelievi.

L’exchange Paxful chiude: quali sono i problemi?

La priorità della società è quindi incentrata sulla protezione dei clienti. Il gruppo ha infatti cercato di consigliare alcune soluzioni alternative. Ha in primo luogo ricordato l’importanza di utilizzare cold wallet come Exodus e Muun, così da aumentare, nei limiti del possibile, la sicurezza.

Ha inoltre esposto possibili alternative per i residenti in USA, facendo il nome di Noones. Per gli utenti africani, è invece stata presentata l’alternativa nigeriana Bitnob, ossia un operatore che permette di investire sulle principali crypto e di conservale in wallet.

Al di là di ciò, tra le domande più effettuate al CEO, in molti hanno chiesti quali cause hanno portato alla scelta sulla chiusura. Pur comprendendo lo stupore della comunità, Youseef non ha potuto esporre l’intera notizia, limitandosi a dichiarare:

“Purtroppo alcune persone chiave hanno lasciato la compagnia. Inoltre le sfide normative del settore continuano a crescere, specie nel mercato peer-to-peer e soprattutto negli Stati Uniti”.

In aggiunta a ciò, tra le tante cause, sarebbe stata indicata anche una pesante causa intentata da uno dei co-fondatori dell’exchange, nei confronti dell’amministratore delegato. Eventi che si sommano alle tante difficoltà e che avrebbero contribuito al collasso.

Note finali

In conclusione, è bene ricordare come solamente nella giornata del 29 marzo 2023, Paxful abbia dichiarato la volontà nel rimborsare tutti i clienti legati al programma Earn, che non hanno beneficiato degli interessi sulle partecipazioni, dopo il fallimento di Celsius.

Tra le tante esposizioni è stato indicato che:

“Ho preso personalmente provvedimenti e rimborserò tutti gli utenti Paxful coinvolti: i fondi di Celsius saranno disponibili nel Paxful Wallet nel corso di questa settimana”.

Eventi di questo genere creano sempre paure e preoccupazioni sul settore, perché gli utenti si domandano su quali piattaforme fare affidamento. Parola d’ordine, per evitare truffe, o piattaforme gestite da società non controllate, è regolamentazione.

Una delle piattaforme regolamentate più complete, che ti permette di accedere rapidamente ad un vasto database di asset crypto, è eToro. Si tratta di una piattaforma facilissima da utilizzare, con spread tra i più bassi sul mercato ed adatta a tutte le tipologie di trader.

Puoi comprare criptovalute reali a partire da 50 euro, oppure negoziare con contratti per differenza (CFD), al rialzo ed al ribasso. In alternativa, ricorda la presenza di un ottimo account demo, senza alcun limite di tempo e gestibile anche comodamente da smartphone.

Clicca qui per ottenere un conto su eToro

*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.

Il nostro punteggio
Clicca per dare un punteggio!
[Totale: 0 Media: 0]

Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

Lascia un Commento