Parlare di offerta limitata di criptovalute significa parlare del quantitativo di monete emesse da un progetto crittografico. Ogni ecosistema, quando è intenzionato a lanciare una propria criptovaluta, solitamente tramite ICO, stabilisce un numero complessivo di token che verranno emessi sul mercato.
Gli stessi token, sono quindi solitamente lanciati solamente in minima parte. Una percentuale va sul mercato, ossia viene messa a disposizione di chiunque sia interessato ad acquistare, un’altra viene di norma mantenuta dalla fondazione che ha strutturato il progetto e le restanti porzioni vengono erogate ad eventuali investitori, oppure gradualmente integrate negli anni.
Prendendo in considerazione il Bitcoin, inteso in questo caso come progetto, la fornitura massima di BTC stabilita in partenza è di 21 milioni di monete. Una quantità che è rimasta invariata nel corso del tempo e che quindi fa sì che ancora ad oggi sul mercato crypto potranno contarsi “solamente” 21 milioni di token.
Altri ecosistemi, seguono invece processi di burn (ossia di bruciatura della fornitura iniziale), per cercare di creare maggior valore sulle criptovalute che restano sul mercato. In tutto ciò, l’offerta limitata di criptovalute rappresenta un’attrazione per gli investitori?
Prima di continuare, ricordiamo come il Bitcoin, così come tutte le principali criptovalute ad elevata capitalizzazione, siano disponibili ed integrate su piattaforme professionali ed autorizzate, come ad esempio eToro (clicca qui per iscriverti).
Offerta limitata criptovalute: quali sono le considerazioni?
Ricollegandoci a quanto esposto in precedenza, è bene tenere in considerazione come l’andamento del Bitcoin, così come quello di tutte le criptovalute mondiali, sia influenzato dalla legge della domanda e dell’offerta.
Ciò significa che se più investitori vogliono a tutti i costi accaparrarsi una determinata criptovaluta, a parità di offerta sul mercato, più i prezzi tenderanno a salire (viceversa nel caso opposto). Un aspetto che risulta in ogni caso non prevedibile al 100%.
Analizzare l’offerta, nello studio complessivo su una determinata criptovaluta, risulta quindi importante. Più nello specifico, gli aspetti legati all’offerta di una crypto sono:
- offerta circolante, ossia la quantità di monete che è già presente sul mercato e che circola fra i possessori pubblici, che possono scambiarla fra di loro;
- offerta totale, che comprende criptovalute che sono già state coniate, ma non presenti sul mercato (poiché ad esempio possedute da specifici operatori legati al progetto) e le criptovalute sul mercato;
- l’offerta massima, ovvero il numero che potrà esistere di quelle criptovalute.
Prendendo in considerazione il Bitcoin, si stima che l’emissione totalitaria circolante arriverà ad eguagliare quella massima oltre il 2130. Man mano che le criptovalute raggiungono la fornitura massima, diventano quindi sempre più rare sul mercato, poiché iniziano sempre di più a scarseggiare.
Ovviamente quello del Bitcoin è un caso limite, da tenere in considerazione nell’ottica del lunghissimo periodo. Lo stesso discorso, in modo molto simile, può tuttavia essere fatto per molti altri ecosistemi crypto, valutando attentamente il valore del circolante, quello dell’offerta totale e quello massimo.
Dati che puoi tu stesso constatare in autonomia, ma soprattutto in modo aggiornato, utilizzando piattaforme informative nel settore crypto, come ad esempio CoinGecko o CoinMarketCap, che ti permettono anche di scoprire la posizione di market cap e la capitalizzazione in live.
Note finali
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