Parlare di Mining 2.0 significa parlare di nuovi business per le Mining farm, dissociate dal processo di Mining, ossia di estrazione di criptovalute. Un processo che è presente sul settore ormai da oltre 10 anni e che ha permesso a molti di ottenere risultati considerevoli, soprattutto durante i primi periodi.
Per chi non ne fosse a conoscenza, il Mining è l’attività utilizzata per garantire il funzionamento e l’esistenza di specifiche criptovalute, appartenenti alla categoria Proof of Work (come ad esempio il Bitcoin, ossia la prima crypto ad essere stata creata e lanciata sul mercato).
Nel corso degli anni, anche le attività di Mining hanno subito tantissime modifiche e migliorie. Ad oggi, contrariamente dal passato, la convenienza per i minatori è andata man mano a diminuire, con commissioni sempre più basse, anche per colpa della forte concorrenza.
Vediamo quindi di comprendere nel dettaglio in che modo l’intelligenza artificiale potrà essere integrata nelle attività delle grandi Mining farm e quali novità, o di contro difficoltà, avremo modo di assistere nel corso dei prossimi mesi.
Prima di ciò, ricorda che il mining non è di certo una delle attività più semplici. Per te che sei un investitore, il sistema più rapido è fare affidamento su una delle migliori piattaforme online, come ad esempio eToro. Ti permette di investire sul Bitcoin in pochi click, a partire da 50 euro.
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Mining 2.0 e la nuova frontiera delle grandi Mining Farm
L’intelligenza artificiale è entrata dirompente in tantissimi settori e giorno dopo giorno continua a sbalordire esperi ed analisti. Anche gli appassionati del settore crypto hanno iniziato a cercare sistemi ad hoc per poter sfruttare le potenzialità dell’AI sul mercato crittografico.
In particolare, i minatori si sono accorti che l’intelligenza artificiale, se utilizzata in modo oculato e corretto, permette effettivamente di automatizzare alcune attività ripetitive, o di analisi. Andando avanti con gli anni, è chiaro che il connubio tra digitalizzazione ed AI è sempre più forte.
Il boom dell’intelligenza artificiale, sommata alla timida ripresa del settore Mining, ha portato una ventata di ottimismo generale. Le grandi società di mining, continuano a spostare l’attenzione sul supporto dell’AI, mettendo a disposizione la loro grande potenza di calcolo.
Uno dei gruppi ad aver maggiormente puntato sul nuovo mercato è Hut8, sempre più orientato su business non minerari, bensì associati all’AI. Nel corso del 2022, la società ha ad esempio dichiarato l’acquisto di 5 data center tradizionali, fondamentali per aumentare la sua potenza.
Ha inoltre spostato alcune delle sue GPU e server di supporto (precedentemente utilizzati per il mining) su altri segmenti operativi, per eseguire il rendering VFX e l’apprendimento automatico per i suoi clienti.
La sfida resta in ogni caso molto ardua, perché le due attività (Mining e AI) hanno requisiti molto differenti. Cerchiamo quindi di comprendere nel dettaglio le potenziali criticità da affrontare e di contro le opportunità che la crescita del settore potrebbe offrire nell’avvenire.
Opportunità e sfide del Mining 2.0
Partendo dalle sfide, come detto in precedenza, è bene soffermarsi sulle differenze sostanziali tra le due attività citate. Mentre il mining di criptovalute richiede una grande potenza di calcolo e hardware specializzati per risolvere complessi problemi matematici, l’intelligenza artificiale (IA) si basa principalmente sulla manipolazione dei dati, l’uso di algoritmi di apprendimento e l’elaborazione ad alta velocità.
Queste due aree, sebbene condividano alcuni punti di contatto, presentano esigenze e sfide uniche, che richiedono approcci diversi e specifici. L’IA richiede infrastrutture e competenze specializzate per elaborare grandi quantità di dati e addestrare sistemi intelligenti, mentre il mining di criptovalute richiede risorse computazionali potenti e hardware dedicato per verificare le transazioni sulla blockchain.
Secondo Didar Bekbauov, CEO e co-fondatore di Bitcoin Miner Xive, attualmente sono i minatori di altcoin a trarre vantaggio dall’utilizzo delle GPU. Queste unità di elaborazione grafica sono utilizzate non solo per il mining di criptovalute, ma anche per eseguire i complessi calcoli necessari per l’addestramento di sistemi generativi di intelligenza artificiale.
In conclusione, mentre il mining di criptovalute e l’intelligenza artificiale possono essere settori redditizi, è essenziale comprendere le loro specificità e adottare approcci mirati per affrontare le loro esigenze e sfide in modo efficace. Le GPU stanno emergendo come risorsa chiave che può soddisfare entrambe le esigenze, consentendo ai minatori di altcoin di esplorare anche l’AI.
Note finali
Al di là di quanto esposto, è bene considerare che l’attività di Mining, o l’utilizzo delle proprie GPU per alimentare il settore dell’intelligenza artificiale, non è una delle scelte più convenienti per un piccolo e medio investitore.
Per ottenere profitti, sono infatti richieste centrali con potenze molto elevate, non di certo alla portata di tutti. Per un investitore retail, la soluzione più conveniente, rapida, ma soprattutto pratica, è quella di affidarsi alle migliori piattaforme di investimento crypto online.
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