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Damus depennata dall’Apple App Store per alcune violazioni?

Secondo le ultime indiscrezioni, l’ipotesi di Damus depennata dall’Apple App Store potrebbe presto diventare realtà. Una notizia che ha letteralmente messo sotto i riflettori questa nota piattaforma di interazione e di pubblicazione di contenuti, con un discreto interesse sul settore.

La stessa piattaforma è inoltre associata al mondo delle criptovalute, perché utilizzata in larga parte anche dai cosiddetti bitcoiner, ossia gli amanti ed i possessori dei Bitcoin (ma più in generale anche delle altcoin e delle crypto a maggior capitalizzazione di mercato).

Anticipando quanto andremo ad esaminare, Damus (secondo la Apple) non avrebbe rispettato alcune linee guida e quindi la policy sulla vendita. A darne notizia è stato anche il fondatore della piattaforma, con parole molto pensati, che indicheremo a breve.

Per adesso, è bene ricordare come la stessa notizia non abbia portato grosse influenze sul Bitcoin e sul mercato crypto. Mercato che puoi sempre analizzare in autonomia, grazie agli strumenti disponibili sulle migliori piattaforme di investimento.

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Damus depennata dall’Apple App Store: ecco i dettagli

L’ipotesi di Damus depennata dall’Apple App Store è sempre più vicina. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di una piattaforma social molto simile a Twitter, che ha riscontrato un considerevole successo soprattutto nella categoria degli amanti e possessori delle crypto.

La decisione è stata in ogni caso subito anticipata dal fondatore di Damus, William Casarin, tramite un tweet pubblico su Twitter. Le accuse che starebbero portando alla cancellazione sullo store sono abbastanza pesanti e riguardano la possibile violazione delle linee guida per gli acquisti in App della famosa azienda della mela morsicata.

Damus è una piattaforma decentralizzata, ossia senza un controllo centrale e che sta cercando di farsi strada nel settore dei social network in modo alternativo. Il suo funzionamento si basa sul famoso protocollo Nostr, molto popolare tra i bitcoiner.

Questo perché la maggior parte delle sue implementazioni supporta i pagamenti tramite il Lightning Network. Entrata in funzione all’inizio dell’anno, è stata minacciata di delisting nella giornata del 13 giugno, per colpa di un servizio che – in gergo tecnico – è chiamato zaps.

Si tratta di una funzione che permette agli utenti di spostare piccole quantità di criptovalute (BTC), come mancia ai creatori dei contenuti (un po’ come accade anche su Twitter). Apple ritiene quindi che questa funzione equivalga alla vendita di contenuti digitali.

Casarin avrebbe passato, come dichiarato da egli stesso, le ultime settimane cercando di risolvere il prima possibile la problematica e di riportare così la sua applicazione in linea con le richieste di policy di Apple. Tutto ciò anche effettuando modifiche sul tasto zap presenti sull’app.

Anche in questo caso ci sarebbero stati diversi disguidi, come avremo modo di indicare a breve. Non è tuttavia ancora chiaro se l’applicazione verrà eliminata nel corso della settimana, o se continuerà ad essere disponibile.

Jack Dorsey si espone sul caso di Damus

Secondo quanto esposto dalla Apple, lo sviluppatore avrebbe dovuto mettersi in regola nel minor tempo possibile, apportando tutti gli aggiustamenti del caso. Dopo le conferme sugli aggiustamenti, Apple avrebbe constatato ancora la presenza di discordanze.

Sarebbero stati proprio questi eventi recidivi ad aver fatto scattare la conferma sul possibile delisting dell’applicazione dall’Apple App Store. In tutto ciò, l’ex CEO di Twitter, ossia Jersey Dorsey, ha speso parole molto dure nei confronti di Apple, criticando le sue scelte.

Ha infatti detto che i “suggerimenti non sbloccano i contenuti”. Agli inizi di giugno, aveva inoltre indicato che una mossa così dura, da parte di un colosso della tecnologia, avrebbe potuto limitare l’utilizzo del Bitcoin (in questo caso tramite la soluzione di Lightning Network).

Tutto ciò ostacolando “l’unica opportunità di costruire un protocollo di pagamento veramente globale per Internet”. Non è quindi chiaro se l’incombente eliminazione derivi, o meno, solamente da un malinteso di Apple e da una sua poco efficiente interpretazione.

Apple ha in ogni caso affermato di aver trattato Damus in modo identico a qualsiasi altra applicazione presente sul suo store online, dicendo che:

“Esaminiamo tutte le app in base allo stesso insieme di linee guida che hanno lo scopo di proteggere i clienti e fornire condizioni eque e paritarie agli sviluppatori”.

Note finali

Come detto in precedenza, la notizia sul possibile delisting di Damus non avrebbe creato ancora forti influenze sul mercato. Restare aggiornati sull’evento e sulle ultime notizie del settore crypto è quindi, mai come in queste caso, d’obbligo.

Se vuoi investire sulle tue criptovalute preferite, approfittando delle notizie che potrebbero far evolvere il prezzo delle coin, è bene fare affidamento solo su piattaforme professionali e con reali licenze. Una delle più complete, è eToro.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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