Pubblicato: 19 Gennaio 2018 di Andrea Lagni
Il prezzo del Bitcoin è crollato di circa del 40% in pochissimi giorni, portando la capitalizzazione a soli 200 miliardi di dollari in pochissimo tempo portando però a chiudere uno degli exchange di criptovalute più discussi: Bitconnect.
Ma andiamo con ordine: da quando tra fine 2017 ed inizio 2018 il pubblico ha iniziato ad interessarsi in maniera estremamente copiosa al Bitcoin e le criptovalute, il settore è arrivato ad un punto di svolta.
Moltissimi governi si sono infatti impegnati per bandire attraverso vari modi le criptovalute, ed addittura il mining delle criptovalute. Come è infatti già successo per Corea del Sud e Cina. Ci sono state invece altre nazioni che hanno deciso di regolamentare il business, come ad esempio la Francia oppure la Russia.
Bitconnect, una delle piattaforme più celebri, attraverso un comunicato direttamente sul sito internet ufficiale, ha annunciato l’interruzione delle sue attività in 5 giorni.
Questa piattaforma, dopo essere stata attaccata tramite DDoS (Distributed Denial of Service), da parte della stampa e dallo stato americano (due stati ne hanno richiesto addirittura la cessazione delle attività) è stata accusata di aver messo in piedi uno schema ponzi, approfittando della volatilità degli asset scambiati all’interno del mercato e della crescente popolarità di Bitcoin e investimenti simili.
Dopo quindi l’incredibile successo che ha portato le criptovalute a registrare un rally mai visto primo d’ora, i primi problemi sono iniziati ad arrivare.
La notizia della disattivazione è arrivata tramite un blog posto denominato “Cambiamenti in arrivo per il sistema BitConnect“.
In un post sul blog intitolato “Cambiamenti in arrivo per il sistema Bitconnect pubblicato sul suo sito ufficiale, la società ha affermato che “sta chiudendo la piattaforma di prestito e scambio BitConnect [sic].” il sito web è poi inoltre risultato irraggiungibile per svariati giorni.
La dichiarazione sembra voler suggerire che BitConnect ora opererà esclusivamente “tramite il servizio di portafogli, notizie e scopi educativi”.
Nella nota si legge: “Stiamo chiudendo le operazioni di prestito immediatamente con il rilascio di tutti i prestiti in essere”. “Con l’erogazione dell’intero prestito attivo nel portafoglio prestiti, trasferiremo tutti i tuoi crediti in prestito al saldo del tuo portafoglio BitConnect a 363,62 USD.”
Il comunicato poi continua così: “Questo tasso è stato calcolato sulla base delle medie degli ultimi 15 giorni del prezzo di chiusura registrato su coinmarketcap.com”. “Sei libero di ritirare i tuoi token BitConnect adesso nel portafogli QT. Stiamo anche chiudendo la piattaforma di scambio BCC in [cinque] giorni.”
Secondo il comunicato, l’azienda “continuerà ad offrire altri servizi di criptovalute in futuro.”
BitConnect ha affermato che il suo token BCC continuerà ad essere scambiato presso “exchange esterni” e “siti di venditori”. Nel frattempo, il token sta continuando a muoversi verso valori sempre più bassi (al momento della scrittura si trova a $32,20 USD (-43.71%)).
Oltre ai suoi problemi legali ed all’incapacità di proteggersi dai continui attacchi DDoS, la società ha incolpato la chiusura dei suoi servizi di prestito e di cambio a causa “degli attacchi da parte della stampa”. Questo è accaduto nonostante il fatto che la maggior parte di queste opinioni si riferisse alla gravità dei loro problemi legali.
Alternative a Bitconnect
Il modo più sicuro per investire all’interno dei mercati delle criptovalute è quello di scegliere piattaforme regolamentate a livello europeo e quindi assolutamente legali.
Come investire dunque nelle criptovalute? Per farlo è molto semplice: la migliore piattaforma attualmente presente è quella di