Secondo una ricerca di CoinGecko, l’Italia è la nazione più costosa per i miners di criptovalute, poiché è necessario spendere quasi $210.000 in elettricità per produrre un BTC, quasi 195 mila euro. Altre nazioni europee come l’Austria, il Belgio, la Danimarca e la Germania seguono da vicino come le regioni meno redditizie.
È cruciale sottolineare che l’attività di mining in Italia non potrà mai rivelarsi vantaggiosa. Al contrario, risulta decisamente più sensato orientarsi verso l’investimento in criptovalute come il Bitcoin, e farlo tramite piattaforme affidabili, autorizzate e soggette a regolamentazione, come ad esempio eToro.
È interessante notare che il mining di bitcoin è redditizio in soli 62 dei 147 Paesi analizzati da CoinGecko. Nonostante le sue problematiche economiche, il Libano è la destinazione più economica per tali attività.
L’Europa Sembra un No-Go per i miners di Bitcoin, in quanto dipendono da diversi fattori vitali quando decidono di entrare nell’ecosistema, tra cui il costo dell’elettricità, la qualità delle apparecchiature impiegate e la difficoltà di estrazione della rete.
L’aggregatore di dati cripto CoinGecko ha rivelato che il costo medio dell’elettricità domestica per produrre un bitcoin è di $46.291. Questo è quasi il doppio del prezzo attuale dell’asset digitale principale (circa $26.000 al momento della stesura di queste righe).
Tuttavia, ci sono regioni in cui i costi per estrarre BTC sono molto più elevati. L’Italia si posiziona in cima alla lista con un costo dell’elettricità di $208.560 necessari per produrre un bitcoin. Diverse altre nazioni europee, come l’Austria, il Belgio, la Germania, i Paesi Bassi, il Regno Unito e altri, seguono dalla seconda alla nona posizione. Le Isole Cayman sono l’unica nazione tra le prime 10 che non è situata nel Vecchio Continente.
CoinGecko ha determinato che i costi energetici elevati in Europa potrebbero essere attribuiti a numerose ragioni, tra cui l’impennata globale dei prezzi dell’elettricità all’indomani della pandemia di COVID-19 e la crisi causata dal conflitto militare tra Russia e Ucraina.
Le Nazioni più Economiche La ricerca ha stimato che esistono differenze considerevoli nei costi dell’elettricità tra i continenti. Ad esempio, il prezzo medio dell’energia domestica per estrarre un BTC in Europa è stimato a $85.767, mentre in Asia questo numero è leggermente superiore a $20.000.
Il Libano sembra essere la scelta perfetta per i miners di criptovalute, poiché è sufficiente spendere solo $266 per produrre un singolo bitcoin. L’Iran, la Siria, l’Etiopia e il Sudan completano le prime 5 regioni più economiche.
Ci sono Paesi in cui i costi dell’elettricità sono anch’essi bassi, ma i governi locali hanno imposto un divieto sulle operazioni legate alle criptovalute. Un esempio è l’Iraq, dove è sufficiente meno di $4.000 per estrarre un BTC.
“La banca centrale irachena ha vietato l’uso delle criptovalute già nel 2017. In caso contrario, l’Iraq sarebbe stato nella lista come il nono Paese più economico per estrarre bitcoin”, ha osservato CoinGecko.
E gli Stati Uniti? Nonostante si posizioni nella parte centrale della lista, la più grande economia del mondo, gli Stati Uniti d’America (USA), ha costi energetici molto più elevati ($46.280) rispetto ai suoi vicini Canada ($33.250) e Messico ($26.340).
È importante menzionare che i prezzi dell’energia variano in ogni stato, trasformando quelli con tariffe più economiche in centri locali per le criptovalute. Ad esempio, la principale azienda di mining di bitcoin, Riot Platforms, ha concentrato le sue operazioni principalmente in Colorado e in Texas (due regioni degli Stati Uniti che offrono costi energetici più bassi).