Il 2022 è stato sicuramente uno degli anni più singolari per il mercato delle criptovalute, con down che non venivano registrati da diverso tempo. Ciò ha portato diversi criptoscettici ad ipotizzare teorie di fondo che, per alcune, si sono rivelate corrette.
In concomitanza con il crollo del mercato, alcuni esperti hanno iniziato a sospettare sull’esistenza di qualcosa di più grande di una mera correzione di prezzo dei token digitali. In opposizione agli utenti rialzisti, ossia i tori, diversi esperti ribassisti hanno potuto rivendicare le proprie ragioni.
Ragioni che resteranno tali anche nel 2023? Ancora presto per dirlo, anche se nel corso delle prime due giornate di contrattazioni del 2023 non si è assistito ancora a nessuna grande ripresa, soprattutto in riferimento alle criptovalute con più alta capitalizzazione di mercato.
Conosciamo quindi da vicino chi ha puntato sul cosiddetto inverno delle criptovalute, intuendo come la situazione, già da diversi mesi, non fosse delle più rosee. Prima di ciò, ti ricordiamo come ad oggi le migliori piattaforme di trading, del calibro di eToro, ti permettono di investire in entrambe le direzioni, quindi anche al ribasso, utilizzando appositi strumenti derivati (CFD).
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*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.
I criptoscettici più discussi dell’anno
Uno dei primi criptoscettici, ad aver intuito la falla e le possibili problematiche sul caso Terra LUNA (che abbiamo avuto modo di approfondire più volte nel corso del 2022), è stato Kevin Zhou, ossia uno degli imprenditori più noti, nonché fondatore dell’hedge fund Galois Capital.
Dal mese di marzo in poi, avvertendo sul possibile “rischio sistemico” associato all’ecosistema, aveva iniziato a twittare in modo martellante, considerando diversi aspetti. In questo caso, una fitta rete di seguaci aveva preso alla lettera le sue idee, mentre altri risultavano nettamente in disaccordo.
Dopo poche settimane dagli avvisi, la stablecoin UST, basata sul meccanismo di arbitraggio con il token gemello LUNA, aveva iniziato a crollare in modo considerevole. L’ecosistema aveva bruciato in poche ore circa 40 miliardi di dollari.
Secondo evento dirompente nel 2022, è stato poi il pesante crollo di FTX, ossia uno degli exchange più discussi degli ultimi tempi, gestito da una squadra capeggiata dall’ex CEO (successivamente arrestato) Sam Bankman-Fried.
Prima del crollo, molti criptoscettici avevano esposto proprie considerazioni negative sulle pratiche contrattuali della società. Marty Bent, fondatore di TFTC, aveva ad esempio manifestato preoccupazioni sull’incapacità di SBF di gestire il gruppo, definendolo “idiota maldestro”.
Aspetti che si sono rivelati successivamente corretti, vista la bancarotta del gruppo ed il crollo del token nativo FTT. Ancora, è possibile citare il clamoroso esempio sulla guida alle criptovalute pubblicata a marzo da Kevin Roose.
In questo caso, un gruppo di scettici, capeggiato da Molly White, aveva pubblicato una vera e propria confutazione, affermando che il mercato delle criptovalute si trovasse in una vera e propria bolla speculativa.
Il mercato crypto aveva successivamente iniziato a perdere terreno, con il Bitcoin, ossia l’asset a maggior market cap, sceso in poche settimane al di sotto i 15.000 dollari per unità. Idee che hanno quindi trovato riscontro.
Note finali
Gli esempi esposti in precedenza rappresentano solo una piccolissima percentuale di utenti che hanno più volte esposto avvisaglie su una situazione critica sul segmento delle criptovalute. Adesso che il 2023 è iniziato, gli analisti sono alla costante ricerca di segnali.
Ci si chiede se il mercato avrà o meno la forza di recuperare terreno, oppure se il down del mercato continuerà per altri mesi. Mai come in questo caso, è quindi fondamentale imparare ad esaminare in autonomia le propria criptovalute di interesse.
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