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Craig Wright potrebbe essere l’inventore del Bitcoin

Craig Wright potrebbe essere l’inventore del Bitcoin, è ciò che sta trapelando nel corso delle ultime ore sulle principali testate giornalistiche mondiali. Per chi non ne fosse a conoscenza, Craig Wright è un noto scienziato informatico, nonché uomo d’affari australiano.

Nel corso della sua vita ha presentato migliaia di brevetti, riuscendo ad ottenere riconoscimenti non da poco in diversi settori. Solamente di recente, anche se con qualche anticipazione nel corso degli ultimi anni, lo stesso professionista è stato associato anche al mondo delle criptovalute.

Sono in tantissimi, tra esperti ed appassionati, ad imputare allo scienziato la creazione del protocollo originario del Bitcoin, a sua volta fondamentale per poter far nascere il BTC e creare quindi la struttura di base per l’intero settore crittografico.

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Craig Wright potrebbe essere l’inventore del Bitcoin: tesi preliminari

Per comprendere se Craig Wright potrebbe essere l’inventore del Bitcoin, è bene partire dal principio ed esporre alcuni aspetti preliminari. Gli analisti cercano infatti di trovare elementi di correlazione tra lo scienziato e Satoshi Nakamoto.

Ad ottobre del 2008, un anonimo individuo, chiamato con lo pseudonimo “Satoshi Nakamoto”, pubblicò un documento molto importante, attinente proprio la genesi originaria del Bitcoin. Il manifesto, chiamato “Bitcoin: a peer to peer Electronic cash System”, generò subito interesse.

Al suo interno, era descritto in modo accurato il funzionamento di una prima moneta digitale, basata sul concetto di blockchain e dissociata da qualsiasi banca centrale. Idee che sarebbero successivamente state sviluppate da un team di informatici ed esperti in materia.

Gli stessi avrebbero avuto la possibilità di parlare online con Nakamoto, strutturando così l’ecosistema del Bitcoin. Il 23 aprile del 2011, Satoshi Nakamoto scrisse le sue ultime parole, dicendo di aver affidato il progetto a veri e propri professionisti.

Curioso sottolineare, che l’indirizzo originario, chiamato Genesis Block, contiene un quantitativo superiore ad 1 milione di BTC. Da questo indirizzo non sarebbe stato mai speso alcun Satoshi (quantità minima di BTC).

Una considerazione che ha portato in molti ad ipotizzare la morte di Satoshi Nakamoto, o il suo rapimento da parte di organizzazioni criminali (o dalla CIA). Con il passare degli anni, le ipotesi sulla sua identità sono state davvero tantissime, seppur mai confermate.

Uno dei primi nomi, ad esser stato associato alla nascita del Bitcoin, è quello di Dorian Nakamoto, ossia un famosissimo programmatore giapponese. Solo di recente, sarebbe invece stato indicato il nome di Craig Wright, il quale avrebbe una reale correlazione.

Le ipotesi sull’identità di Satoshi Nakamoto

Le ipotesi che portano ad indicare Craig Wright come possibile fondatore del Bitcoin sono numerose. È bene considerare, come lo stesso scienziato, stia rivendicando da già tempo l’ideazione del BTC (le prime dichiarazioni risalgono infatti al 2016).

Il noto professionista, ha addirittura vinto una causa relativa al possesso del copyright sul Whitepaper di Bitcoin. Oltre ciò, membri importanti del panorama crittografico, come Gavin Andresen, avrebbero confermato la valenza di Wright da fondatore del progetto.

Solamente di recente, è altresì emerso che nella giornata del 10 gennaio del 2009, Wright avrebbe pubblicato un blog post, per annunciare il Bitcoin (emesso effettivamente poche ore dopo l’annuncio). Il post sarebbe tuttavia stato cancellato e mai più visto.

Grazie ad uno studio approfondito sugli archivi online, sarebbe trapelato proprio il post originario, a conferma quindi dell’esposizione dell’esperto sulla prima criptovaluta al mondo. Sulla base di ciò, ritornando in scena, Satoshi Nakamoto avrebbe scritto nel 2015, dicendo:

“Craig Steven Wright è un bugiardo e un truffatore. Non ha le chiavi utilizzate per firmare questo messaggio. Il Lightning Network è un risultato significativo. Tuttavia, dobbiamo continuare a lavorare per migliorare la capacità on-chain. Sfortunatamente, la soluzione non è semplicemente cambiare una costante nel codice o permettere a partecipanti potenti di forzare gli altri. Siamo tutti Satoshi.”

Dal momento di questa dichiarazione, nessun utente di rete ha più creduto alle parole di Wright, anche se molti elementi porterebbero ad associare lo stesso esperto alla creazione del Bitcoin ed al suo sviluppo (almeno durante le fasi iniziali).

Craig Wright può distruggere il Bitcoin?

Oltre all’effettiva coincidenza tra l’identità di Satoshi Nakamoto, l’architetto della filosofia del Bitcoin, e Craig Wright, recenti articoli hanno sollevato una preoccupazione significativa all’interno della comunità crypto.

L’esperto informatico, proveniente dall’Australia, detiene un impressionante numero di 800 brevetti legati allo sviluppo delle tecnologie blockchain e sta attendendo l’approvazione di altri 3000 brevetti in 46 diverse giurisdizioni.

La vasta quantità di brevetti potrebbe portare un giorno alla costrizione di tutti i programmatori nel mondo a smettere di approvare le transazioni sulla rete, nel caso in cui Wright decidesse di rendere il codice della valuta “chiuso” e non accessibile.

Pertanto, uno dei più importanti software open-source nella storia di Internet rischia di essere minacciato da un individuo che, nonostante abbia fallito nel reclamare l’identità di Satoshi Nakamoto, potrebbe mettere a repentaglio il lavoro degli ultimi anni.

Anche se il pericolo sembra ancora remoto, ci aspettiamo una lotta negli anni a venire per preservare gli sviluppi tecnologici dell’intero settore dalle azioni di Craig Wright. In tutta onestà, se effettivamente fosse Satoshi Nakamoto, non avrebbe mai cercato di centralizzare il sistema.

Indipendentemente da come si svilupperanno gli eventi, il Bitcoin e il suo ecosistema sono diventati così solidi e coesi, che possono essere considerati resistenti a qualsiasi forma di censura o privatizzazione, sia essa promossa da istituzioni o individui privati.

Considerazioni finali

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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