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Bitcoin e guerra Russia – Ucraina: Quadro sui prezzi BTC

Parlare di Bitcoin e guerra Russia – Ucraina significa parlare delle evoluzioni che hanno colpito il valore della prima criptovaluta al mondo (per intenderci quella con più market cap) in concomitanza con l’avvio degli scontri fra le due nazioni.

Prima di ciò, è bene aprire una piccola parentesi sugli ultimi avvenimenti che hanno avuto modo di mostrarsi nel corso delle ultime due giornate e delle ultime ore. Nella giornata del 24 febbraio, la Russia ha deciso di invadere in modo diretto ed ufficiale alcune delle città più importanti in Ucraina.

Tutto ciò seguendo delle strategie di invasione ben definite, accerchiando città quali Kiev ed altri centri rilevanti. Bombardamenti continuati anche nel corso della notte e nelle prime ore del 25 febbraio (ossia giornata odierna). In tutto ciò, le ripercussioni analizzate sono state tantissime.

Si è passati dal rialzo del prezzo del gas naturale (sopra il 60% in alcuni frangenti), al crollo colossale della Borsa russa (così come delle maggiori Borse europee), fino ad arrivare al parallelo ribasso del comparto crypto, più nello specifico sul Bitcoin.

Avremo modo di focalizzare l’attenzione sul settore delle criptovalute, ricordando come le stesse (che si tratti di andamenti al rialzo, o al ribasso) possano essere negoziate anche tramite contratti per differenza, utilizzando broker regolamentati ed approvati, come ad esempio eToro.

L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.

Bitcoin e guerra Russia – Ucraina: comparto crypto in sofferenza, ma Bitcoin recupera

Nel corso delle ultime ore, gli studi e le analisi da parte degli esperti sui mercati e sulle Borse sono stati tantissimi.

Ad esser messo in relazione, anche il rapporto fra il Bitcoin e la guerra Russia – Ucraina, considerando in questo caso il comparto delle criptovalute come un mercato a se stante, ma comunque influenzabile da tantissimi fattori esterni.

I principali siti informativi, come ad esempio CoinMarketCap e CoinGecko, continuano ad analizzare la situazione sull’intero comparto delle criptovalute, mostrando livelli di capitalizzazione complessivi ed andamenti generali del mercato crypto. La flessione negativa (in un solo giorno) del circa 9% ha fatto ampiamente discutere esperti ed all’appassionati.

A pesare maggiormente sulle diminuzioni di capitalizzazione, soprattutto gli andamenti mostrati dagli asset al vertice della classifica per market cap, come ad esempio il Bitcoin e l’Ethereum. E bene, nel corso delle ultime 32 ore, il BTC aveva dapprima mostrato crolli anche superiori al 12%, sostituiti tuttavia da riprese successive.

Nella giornata di ieri, 24 febbraio 2022, il valore unitario del Bitcoin era sceso su punti di minimo giornalieri anche inferiori ai 35.000 dollari per unità. Nelle prime ore di questo 25 febbraio, ha invece mostrato un progressivo recupero, rompendo dapprima la soglia dei 37.000 dollari e portandosi al ridosso dei 39.000.

Tutto ciò in quadro generale che risulta ancora molto instabile, soprattutto in riferimento ad un conflitto, quello fra Russia ed Ucraina, che non ha mostrato alcun segno di stop (almeno fino al momento di questa stesura). Continueremo in ogni caso a tenere gli occhi puntati sull’evento, in stretta associazione e con focus specifici sul comparto crypto, integrante BTC ed altri asset.

Conclusioni

Nel corso delle righe precedenti, abbiamo avuto modo di ricordare come il Bitcoin abbia quindi mostrato dapprima una flessione in diminuzione pari al circa 12% in poche ore (nella giornata del 24 febbraio), per poi mostrare un recupero del circa 11% nel corso delle prime ore del 25 febbraio.

Un andamento che ricorda quindi come il Bitcoin, così come qualsiasi altra criptovaluta, sia legata ad una propria volatilità sul mercato, mostrando quindi sia andamenti al rialzo, sia andamenti al ribasso (ossia su perdite di valore).

Contrariamente dagli exchange, i quali permettono ai trader di poter puntare solamente al rialzo (quindi acquisendo in modo diretto il possesso dello strumento), i migliori broker di CFD (ossia basati su contratti per differenza) permettono di operare senza possedere alcun asset e di agire:

  • al rialzo, qualora si pensi che il valore dell’asset salga nel corso del tempo;
  • al ribasso, qualora si pensi che il valore dell’asset diminuisca nel corso del tempo.

Uno dei broker di CFD più professionali e completi nel settore, integrante tantissime criptovalute (come ad esempio Bitcoin, Ethereum, Ripple e molte altre), è proprio eToro (qui la pagina ufficiale). Rappresenta una piattaforma pienamente regolamentata nel nostro territorio e che offre (completamente a costo zero):

L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.

  • grafici interattivi su tutti gli asset crypto integrati;
  • possibilità di gestire le attività tramite app per smartphone;
  • possibilità di iniziare con un comodo account demo, con 100.000 dollari virtuali;
  • tantissimi indicatori analitici, da poter utilizzare per studiare strumenti crypto.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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