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Whitepaper di Bitcoin nascosto in copie di macOS

Secondo diversi esperti del settore, il whitepaper di Bitcoin sarebbe nascosto in copie di macOS. Una notizia che ha dell’incredibile e che potrebbe addirittura essere constatata personalmente, tuttavia solo su alcune versioni, come confermato da diversi possessori di macOS.

Il file, che sarebbe stato come sappiamo creato da Satoshi Nakamoto, ossia lo pseudonimo inventore del Bitcoin, si ritroverebbe in tutte le versioni, da Mojave (10.14.0), fino alla versione attuale (Ventura 13.3). Non sarebbe invece presente su High Sierra (10.13), o versioni precedenti.

Le domande sul perché il whitepaper del Bitcoin compaia su queste versioni non hanno ancora trovato risposta. Cerchiamo di capirne di più, scoprendo come fare per verificare in autonomia la presenza o meno del documento, sulla base delle guide rilasciate dagli utenti scopritori.

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Whitepaper di Bitcoin nascosto in copie macOS: come verificare?

Per verificare in autonomia il Whitepaper di Bitcoin nascosto in copie macOS, puoi procedere in autonomia lanciando un semplice comando. È stato dichiarato che lo stesso potrebbe mostrarsi inesistente in alcune versioni, anche se un tentativo è sempre possibile farlo.

Se sei su un Mac, puoi semplicemente aprire il terminale e digitare questo codice:

“open /System/Library/Image\ Capture/Devices/VirtualScanner.app/Contents/Resources/simpledoc.pdf”.

A questo punto, sulla base delle versioni che hai a disposizione, potresti vedere diversi scenari. In modo particolare, se hai macOS 10.14, allora il PDF con dentro il whitepaper del Bitcoin dovrebbe aprirsi in automatico e mostrarti tutto il contenuto in anteprima.

Se non hai praticità con il terminale, puoi invece optare per la seconda strada. Apri Finder e fai clic su Macintosh HD, quindi apri la cartella Sistema → Libreria → Acquisizione immagine → Dispositivi.

Fai clic premendo il tasto Ctrl su VirtualScanner.app e successivamente mostra contenuto pacchetto. Apri quindi la cartella Contenuti → Risorse all’interno ed infine su simpledoc.pdf.). A questo punto puoi procedere con le fasi conclusive per verificare il PDF.

Nell’unita Image Capture puoi selezionare il Virtual Scanner II ed impostare Media su “Document” e Media DPI su “72 DPI”. Dovresti così vedere in anteprima l’immagine del testo sul PDF del Bitcoin, con possibilità di leggere il contenuto in qualsiasi momento.

Effettuando questo processo, in molti hanno scoperto che anche sulla propria versione poteva leggersi nel dettaglio il documento reale alla base del Bitcoin. Ricordiamo infatti che un whitepaper racconta la mission, la struttura, il funzionamento e tutto ciò che c’è da sapere su un progetto crittografico, come per l’appunto quello del BTC.

Whitepaper di Bitcoin nascosto in copie macOS: i possibili perché

Alla luce di quanto esposto, in molti hanno iniziato a domandarsi perché sarebbe stato scelto proprio il whitepaper del Bitcoin come documento da allegare all’interno delle versioni su macOS. Le risposte a questa domanda sono ancora incerte e nessuno riesce a comprendere i motivi.

Sta di fatto che, come detto, il nome del file è “simpledoc.pdf” e che lo stesso ha un peso molto contenuto, pari ad appena 184 Kb. Potrebbe quindi trattarsi semplicemente di un documento di test leggero, selezionato solamente per fare una prova, senza altre motivazioni.

Le stranezze non sarebbero inoltre terminate, perché nella cartella Resources, sarebbe presente un file indicante una foto JPEG 2.634×3.916 di un cartello, scattata sull’isola del tesoro nella baia di San Francisco. Anche in questo caso non sarebbero presenti grosse spiegazioni sul caso.

Un mistero che continua a farsi sempre più fitto e che ha fatto pensare a molti ad un possibile inserimento del whitepaper da parte di un dipendente della Apple, molto vicino (o in ogni caso molto appassionato) al mondo delle criptovalute, soprattutto sul Bitcoin (BTC).

Considerazioni finali

Checché se ne dica sul settore delle criptovalute, il Bitcoin continua ad essere continuamente messo sotto i riflettori e mostra un considerevole hype sul mercato. È la prima crypto per capitalizzazione di mercato ed ha mostrato, da inizio 2023, un’interessante recupero.

Al momento di questa stesura, è ad esempio scambiato attorno ai 27.910 dollari per unità, ossia un valore che mette in evidenza una variazione positiva mensile del +24,5% ed una flessione positiva settimanale del +1,7% (secondo quanto indicato da CoinGecko).

Viste le continue variazioni dei prezzi e l’instabilità del mercato, che devi sempre considerare, è importante imparare in autonomia a valutare l’asset, avanzando propri studi. Puoi a tal proposito usufruire dei grafici e dei segnali delle migliori piattaforme di investimento crypto.

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Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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Francesco Galella
Tags: Bitcoin

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