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Strategia Binance su acquisizioni non crypto e non decentralizzate

Nel corso degli ultimi mesi, notizie a catena hanno avuto modo di soffermarsi ed approfondire nel dettaglio la strategia di Binance nel voler entrare in partecipazione diretta all’interno di diverse realtà mondiali.

Per chi non lo conoscesse, Binance rappresenta uno degli exchange centralizzati (ossia exchange per criptovalute privati) più noti sul mercato. Il suo volume sulle transazioni e sugli scambi ha battuto ogni record e la piattaforma è ormai da anni in cima a diverse classifiche mondiali.

Essendo una realtà centralizzata, quindi non decentralizzata come potrebbero ad esempio mostrarsi altre tipologie di exchange (si pensi ai DEX come Uniswap), rappresenta anche una società in tutto e per tutto. Al pari di ogni compagnia e gruppo, soprattutto con questi numeri, propone costantemente strategie per affinare i propri bilanci.

La strategia Binance sulle acquisizioni esterne rappresenta sicuramente un esempio lampante. In tutto ciò, quali sono le società non crypto e non decentralizzate adocchiate dal colosso degli scambi? Sono notizie che in qualche modo possono contribuire a rafforzare il token nativo dell’exchange, ossia Binance Coin?

Prima di iniziare, ricordiamo come lo stesso BNB risulti presente su broker professionali ed autorizzati, come ad esempio eToro: un operatore con più di 10 milioni di utenti registrati e con tantissime funzionalità per gli iscritti.

Strategia Binance: le partecipazioni e gli interessi maggiori del gruppo

Entrando nel dettaglio sulla strategia di Binance nell’aprire posizioni e partecipazioni anche in società che non c’entrano nulla con il settore delle criptovalute, è bene ricordare come lo stesso CEO del gruppo abbia più volte espresso proprie considerazioni in merito.

In recenti interviste pubbliche, il CEO Changpeng Zhao, avrebbe infatti ricordato la volontà della società nel voler “rendere più grande l’industria delle criptovalute”. Tutto ciò identificando ed andando alla ricerca di possibili settori esterni e portarli successivamente nel mondo crypto in modo graduale.

Una strategia sicuramente ambiziosa, che ha portato esperti ed analisti a chiedersi su quali società il colosso degli scambi crypto potrebbe puntare in un prossimo futuro. Entrando nello specifico, la compagnia ha già ad oggi all’attivo diverse partecipazioni e diversi interessi.

Solamente poco tempo fa, nel vicino mese di febbraio, in un nostro approfondimento avevamo avuto modo di scoprire tutti i dettagli della partecipazione di Binance in Forbes, che come sappiamo rappresenta una delle maggiori testate giornalistiche (e non solo) al mondo. Tutto ciò con un accordo colossale, da ben 200 milioni di dollari.

Sempre nel mese di febbraio, il gigante dei servizi crypto, aveva invece ufficializzato accordi importanti con il noto gruppo di servizi di pagamenti Paysafe. In tutto ciò, vista la sede e l’operatività dello stesso ente nel Regno Unito, la FCA aveva avuto modo di esprimere proprie preoccupazioni in merito.

Ancora, è possibile ricordare uno dei prestiti più grandi mai avvenuti nel settore, con l’erogazione in controvalore pari a circa 36 milioni di dollari ad Eqonex (società legata a Digivalut, che come sappiamo rappresenta una delle società di custodia crypto più famose ed approvata di recente anche dalla FCA).

Notizie uniche nel loro genere, che sottolineano quindi un interesse mostrato da Binance anche in settori ben lontani da quello delle criptovalute.

Note finali

Notizia odierna, che si collega in modo diretto a Binance, che come ricordato in precedenza mostra un asset nativo, che prende il nome di BNB. Il token BNB ha mostrato numerosi sviluppi nel corso degli anni, rappresentando altresì un asset di utilità per molte funzionalità interne all’exchange.

Oltre che al suo interno, può essere individuata anche su broker e piattaforme professionali, come ad esempio eToro (qui la pagina ufficiale). Accedendo puoi visionare un pratico grafico in tempo reale, che ti permette di constatare il valore aggiornato della criptovaluta.

La piattaforma si mostra facile da gestire ed interattiva sotto tutti i punti di vista. Integra un database contenente decine di criptovalute, sia storiche, come ad esempio il Bitcoin, l’Ethereum, il Ripple e così via, sia di nuova emissione (se ne contano più di 42).

Puoi decidere di iniziare con un account demo a costo zero e che non impone nessun obbligo di deposito iniziale. Non ha scadenze e si basa sulla presenza di un deposito virtuale, caricato in modo automatico dalla piattaforma. Si ricordano inoltre altre funzionalità non da poco, come ad esempio:

  • funzione Copy Trading, per selezionare ed ottenere le medesime transazioni a mercato effettuate da reali Popular Investor (dopo averli selezionati);
  • assistenza a tutte le ore;
  • articoli e guide formative gratuite;
  • indicatori analitici;
  • app per smartphone.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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