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Ripple, class action in arrivo, ma le quotazioni non ne risentono

Ripple (XRP), una delle prime 5 criptovalute per capitalizzazione di mercato e ampiamente acclamato come un ponte rivoluzionario tra lo spazio della criptovaluta e il tradizionale mondo bancario, è stato preso di mira da un investitore scontento. L’investitore, Ryan Coffey, ha intentato un’azione legale collettiva (class action nel linguaggio giuridico anglosassone) contro Ripple Labs Inc., la società che controlla la valuta, e il suo amministratore delegato Brad Garlinghouse, sostenendo che Ripple ha violato i regolamenti sui titoli federali e statali nel modo in cui ha venduto i suoi token per il pubblico più ampio.

Ripple è una ICO senza fine?

La causa sostiene che Ripple ha offerto ciò che equivale a una ICO senza fine Secondo l’argomentazione della causa, questa vendita in corso dovrebbe essere classificata come un’offerta di titoli non registrati, ai sensi della Legge sui titoli statunitensi e della legge specifica della California.

La causa afferma che:


Gli imputati hanno guadagnato enormi profitti vendendo tranquillamente questo XRP al pubblico al fine di aumentare la domanda di XRP, e quindi aumentare i profitti che può derivare vendendo XRP, Ripple Labs ha costantemente interpretato XRP come un buon investimento, ha inoltrato previsioni ottimistiche sui prezzi e confuso i clienti aziendali di Ripple Labs con l’uso di XRP.

Class Action Ripple: all’origine della questione

Coffey, che è il querelante principale nominato nella causa, afferma di aver acquistato 650 XRP il 6 gennaio 2018, quando il token era valutato a $ 2,60. Ha poi venduto la sua intera partecipazione il 18 gennaio, scambiandolo per $ 1.105 in USDT, un token separato ancorato al dollaro. La perdita netta sulla serie di scambi è stata di $ 551.

Sebbene l’esperienza di Coffey sia stata individuale, la causa è stata presentata per conto di tutti gli investitori XRP che hanno acquistato token a partire da gennaio 2018. Questa causa è la prima del suo genere, in quanto la Securities and Exchange Commission (SEC) ha fatto verifiche su dozzine di diverse ICO nel tentativo di determinare se soddisfano o meno i requisiti di offerta di titoli. Gary Gensler, ex Presidente della commissione per il trading sui futures sulle merci, ha recentemente commentato XRP, dicendo che lo classificherebbe come una “security non conforme” come risultato del suo modello centralizzato di distribuzione. I dirigenti di Ripple, d’altra parte, sostengono che XRP è esente da questo tipo di classificazione.

Quotazioni Ripple

Come hanno reagito le quotazioni del Ripple alla notizia della class action? I mercati non sembrano molto spaventati dalle conseguenze potenzialmente negative della class action e infatti le quotazioni di Ripple non sembrano essere scese, continuano a seguire in maniera strattamente correlate le quotazioni del Bitcoin, che a sua volta sta provando a sfondare quota 10.000 da giorni.

Il fatto è che questa class action sembra, più che altro, la ripicca di un investitore dilettante che ha comprato criptovalute nel momento del picco (quando gli investitori furbi stavano già facendo soldi a palate speculando al ribasso) e ha perso soldi.

Se avesse utilizzato una piattaforma come eToro (qui trovi il sito ufficiale) non solo avrebbe potuto speculare sia al rialzo che al ribasso (la maggior parte delle piattaforme non lo consentono) ma avrebbe anche potuto copiare quello che fanno gli altri investitori più bravi. Non avrebbe perso soldi (avrebbe guadagnato) e avrebbe anche evitato questa causa…

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Sull'autore

Fabrizio Micheli

Laureato in Economia e Commercio all'Università di Bari nel 2003, appassionato di finanza, di politica e di economia.

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