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Quanto potrebbe valere Bitcoin entro il 2030?

Il Bitcoin rappresenta ormai da diversi anni una delle criptovalute più analizzate all’interno del settore. Le sua variazioni, ma soprattutto casi d’uso, hanno portato esperti ed analisti e domandarsi quanto potrebbe valere il Bitcoin entro il 2030, ossia da qui ai prossimi 8 anni.

Il termine del decennio troverà la sua fine proprio nel 2030 e ad oggi che ci troviamo ancora nel 2022, le ipotesi e le prospettive risultano numerose, ma soprattutto diversificate. Come abbiamo avuto modo di constatare all’interno di nostri pregressi approfondenti, uno dei più discussi target price per le prime giornate del 2022 sul BTC era stato confutato.

Stiamo parlando delle ipotesi che vedevano il Bitcoin a 100.000 dollari nelle prime fasi del 2022. Periodo che, contrariamente da alcune teorie, aveva invece mostrato una correzione rispetto ai punti di massimo storici, portando l’asset anche su quote inferiori ai 33.000 dollari per unità durante alcune sedute.

Nell’ottica del lungo termine, è possibile parlare di un Bitcoin ad 1 milione di dollari, o la questione risulta irreale? Domande che hanno iniziato a porsi i maggiori esperti del settore e che risultano in ogni caso ampiamente complesse da poter analizzare.

Prima di continuare, ricordiamo come lo stesso asset Bitcoin possa attualmente essere individuato all’interno di broker e piattaforme regolamentate, come ad esempio eToro, ossia un broker con più di 10 anni di esperienza e con un listino asset integrante oltre 42 criptovalute.

Valore Bitcoin entro il 2030: Analisi complesse, con tantissimi fattori

Riuscirà il valore Bitcoin entro il 2030 ad ottenere l’ambizioso traguardo del milione di dollari? Valore che, in ogni caso, risulta molto lontano da quelli registrati nel corso delle ultime ore, ossia su un BTC in grado di mostrare scambi attorno ai 36.800 dollari nelle prime ore della giornata odierna.

Un valore del Bitcoin al di sopra il milione, poterebbe in modo parallelo un’incremento sia della valenza complessiva del BTC in tutto il paniere crypto mondiale, sia della capitalizzazione totalitaria della singola criptovaluta. Lo stesso market cap, andrebbe così a superare la colossale soglia dei 27 trilioni di dollari.

Nell’ottica del lungo termine, risulta tuttavia molto complesso andare ad effettuare studi ed analisi, anche per esperti di fama mondiale. I possibili fattori di influenza possono essere numerosi e nessuno degli stessi può ovviamente essere confermato con certezza. Ricordiamo come gli stessi mercati crypto, siano comunque associati ad un personale grado di volatilità ed imprevedibilità.

Esperti ed analisti, continuano così da anni a tenere sotto controllo l’evolversi del Bitcoin sotto più punti di vista. Su una criptovaluta che, oltre a rappresentare un asset di scambio con proprio valore, rappresenta altresì un network per transazioni ed un ambiente integrato con soluzioni Lightning Network e similari.

Diversamente dal passato, il Bitcoin (inteso in questo caso come ecosistema nella sua interezza) ha iniziato a mostrare più casi d’uso concreti, come ad esempio:

  • asset di tesoreria nelle nazioni;
  • asset di portafoglio per grandi società e gruppi quotati;
  • strumento trasversale per piattaforme in DeFi;
  • asset di scambio.

Conclusioni

Notizia, quella ad oggi esposta, che pone un focus specifico nei confronti del Bitcoin, il quale nonostante abbia mostrato nelle prime 3 settimane del 2022 correzioni rispetto ai punti di massimo registrati a novembre del 2021, ha continuato a primeggiare nella classifica globale di marker cap.

Un indicatore chiaro, che ha mostrato la supremazia del Bitcoin sulla dominance del mercato crypto totalitaria. Un asset storico, che possiamo definire il più longevo ed il più listato all’interno di broker e di piattaforme di scambio regolamentate.

Una delle più complete è quella messa a disposizione da eToro (qui la pagina ufficiale), che mostra una sezione crypto contenente più di 42 criptovalute integrate e tantissime funzionalità per gli utenti registrati. Su decine di asset crypto, risulta possibile agire in due modi:

  • diretto sull’asset sottostante;
  • tramite strumenti derivati, ossia contratti per differenza (CFD).

La presenza dei CFD, permette al trader di poter aprire posizioni al rialzo o al ribasso, senza possedere alcun asset in modo fisico e diretto. Non è quindi richiesto alcun wallet di deposito, ossia alcun sistema di archiviazione per custodire gli asset.

Si ricordano inoltre una serie di funzionalità e servizi di supporto per tutti i trader registrati e con un proprio account:

  • conto di prova gratuito, senza alcun limite di tempo e con depositi virtuali;
  • grafici in tempo reale su tutti gli asset crypto supportati;
  • gestione semplificata, anche tramite applicazione per dispositivi mobili (sia iOS che Android);
  • assistenza professionale a tutte le ore.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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