Secondo gli ultimi dati evidenziati da siti professionali ed esposti in modo pubblico, i possessori Bitcoin inferiori ad 1 BTC, ossia tutti i titolari di una quantità di Bitcoin frazionata, che non raggiunge una piena unità, sarebbero aumentati nel corso delle ultime settimane.
Un dato alquanto singolare, perché ha subito fatto pensare gli esperti ad una sorta di impassibilità del mercato dopo i pesanti eventi sulla debacle ed il parallelo fallimento dell’exchange FTX e di molti altri exchange in netta difficoltà.
Sta di fatto che il prezzo della prima criptovaluta per capitalizzazione ha continuato a mantenersi sopra la linea dei 16.200 dollari anche nelle prime ore di questo 28 novembre 2022. Una quota sicuramente non elevatissima, ma che si allontana dai 15.700 dollari registrati il 22 novembre.
Vediamo quindi di approfondire nel dettaglio come si sta muovendo la criptovaluta sul mercato e quali sono state le strategie attuate dai piccoli possessori di BTC. Criptovaluta che trovi su piattaforme di investimento professionali, come ad esempio eToro.
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Possessori Bitcoin inferiori ad 1 BTC: l’aggiunta di 96.200 monete digitali
Entrando nel dettaglio della notizia, è possibile approfondire l’esposizione che Glassnode, ossia una delle società analitiche più seguite al mondo dagli appassionati del settore, ha postato pubblicamente sulla sua pagina Twitter nelle prime ore di questo 28 novembre.
Secondo gli esperti, i Bitcoin Shrimps (essenzialmente i possessori di Bitcoin inferiori ad 1 BTC), avrebbero aggiunto circa 96.200 Bitcoin nelle loro partecipazioni. Un valore che va ovviamente diluito con i migliaia di piccoli partecipanti al mercato crittografico.
La base temporale per il calcolo ha preso in considerazione le ultime settimane e più nello specifico parte dal momento del crollo dell’exchange FTX ed arriva ad oggi. Il valore sarebbe uno dei più alti di tutti i tempi.
Quantizzando il numero totale, con l’aggiunta di questi 96.200 BTC, la valenza degli investitori retail con partecipazioni più basse di una unità di moneta digitale, sarebbe pari a circa 1,21 milioni di Bitcoin. Dato che rappresenta il 6,3% dell’offerta circolante
La restante percentuale dell’offerta circolante è invece custodita all’interno dei portagli BTC delle grandi balene, ossia di chi possiede almeno 1 Bitcoin non frazionato. I Bitcoin Shrimps hanno inoltre permesso il raggiungimento di un altro record interessante, proprio nelle ultime ore.
La società lo ha definito un “convincente massimo storico” negli accumuli. Nel periodo più ampio esaminato, la medesima categoria di operatori avrebbe aggiunto circa 191.000 Bitcoin alle partecipazioni, battendo il precedente record nel mese di luglio, a circa 126.000 BTC.
Se da una parte i piccoli possessori hanno mostrato un piccolo segnale di ottimismo, gli esperti della società analitica hanno invece esposto come la maggior parte delle vendite derivi dalle balene che possiedono oltre 1.000 Bitcoin.
Note finali
Al di là dei movimenti delle balene, o dei piccoli possessori di Bitcoin, è bene focalizzare l’attenzione anche sulle variazioni di prezzo della criptovaluta. Nel dettaglio, impostando un grafico mensile, è possibile constatare come il prezzo di scambio al 5 novembre fosse ancora pari a 21.330 dollari in alcune sezioni.
Un valore che era stato immediatamente sostituto da una pesante correzione su quote più basse, dapprima sotto i 18.000 dollari e successivamente sotto i 16.000 dollari nella giornata del 10 novembre 2022.
Nuove sfiducie avevano successivamente spinto il prezzo dell’asset a 15.700 dollari nella giornata del 22 novembre. Al momento di questa stesura, con una timida ripresa, il prezzo del Bitcoin è pari a circa 16.214 dollari, con una variazione del -21,2% su base mensile secondo CoinGecko.
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