I nuovi traguardi Tether (USDT) fanno ben sperare sulla sopravvivenza di uno dei progetti crypto più interessanti sul mercato delle criptovalute. Per chi non ne fosse a conoscenza, Tether USDT è una vera e propria stablecoin, tra le più scambiate sull’intero segmento crittografico.
A sua volta, una stablecoin è una moneta digitale che segue in modo speculare lo stesso andamento e lo stesso valore (con rapporto 1 ad 1), di una valuta in corso legale, come ad esempio l’euro, il dollaro, la sterlina, lo Yuan cinese e così via.
USDT, segue nello specifico il valore del dollaro americano USD, ossia una delle valute più importanti in circolazione. La criptovaluta è conosciuta per la sua idealistica stabilità, data anche da una ben strutturata riserva di valore, che ha architettato con cura con il passare degli anni.
Vediamo quindi di focalizzare l’attenzione sugli ultimi traguardi raggiunti dalla stablecoin, tenendo pur sempre in considerazione la componente del rischio. Prima di iniziare, ricorda che tutte le più importanti criptovalute possono essere individuate ed analizzate sulle migliori piattaforme.
Tra le più conosciute ed importanti, ricordiamo quella di eToro, ormai da tempo un riferimento importante per milioni di utenti. Con una registrazione che richiede meno di 5 minuti, è possibile investire sulle tue crypto di interesse a partire da appena 50 euro.
Clicca qui per registrarti su eToro
*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.
Nuovi traguardi Tether (USDT): cosa indicano le metriche?
In una recente dichiarazione pubblica, la fondazione ha esposto i nuovi traguardi di Tether (USDT), confermando in prima battuta che la capitalizzazione di mercato dell’asset ha raggiunto un nuovo massimo storico, di 83,2 miliardi di dollari.
In un momento molto delicato, con molte altre stablecoin che stanno cercando con difficoltà di imporsi come leader, Tether continua a macinare terreno ed a proporre aggiornamenti interessanti. Quali sono stati i dati più importanti da poter considerare?
Secondo le principali società informative, solamente nel 2023, la stablecoin ha avuto la capacità di guadagnare circa 17 miliardi di dollari nella sua capitalizzazione. Oltre ciò, sempre nello stesso periodo, ha ottenuto un market dominance biennale del ben 64,45%.
La fornitura di Tether è associata a diverse reti. Circa la metà dell’offerta circolante è stata registrata su Tron, con una buona percentuale anche su Ethereum. Sarebbero in ogni caso presenti anche altre reti, come ad esempio Solana, Binance Smart Chain, Avalanche e Polygon.
Il successo di Tether secondo gli esperti potrebbe derivare anche dagli ultimi eventi negativi che hanno colpito i principali competitor di USDT. Tra gli stessi ricordiamo BUSD (che come sappiamo è la stablecoin lanciata da Binance), così come USD Coin (che replica sempre il dollaro USD).
In una recente nota, commentando gli ultimi traguardi ottenuti da Tether (USDT), il CTO Paolo Ardoino ha esposto proprie considerazioni in merito, dicendo che:
“I token di Tether hanno offerto un porto sicuro per gli unbanked e hanno permesso alle persone nei mercati emergenti di mantenere il loro potere d’acquisto, anche quando la loro valuta nazionale viene svalutata”.
Tether (USDT): preoccupazioni e nuovi scenari
Intanto che la stablecoin continua a macinare terreno, per molti non sarebbe tutto oro quel che luccica. Diversi media, hanno infatti rivelato dubbi sulle riserve di valore dell’ecosistema e possibili collegamenti dell’asset con società in difficoltà.
Confutando e smentendo i fatti, la fondazione di Tether ha ricordato di non avere attualmente alcuna esposizione sulle società crittografiche fallite. Parole che cercherebbero in qualche modo di rassicurare anche gli utenti ed utilizzatori sia della stablecoin che della rete.
In un quadro ancora così complesso e delicato, Tether ha tuttavia annunciato di voler presto entrare in nuovi settori. Ha ad esempio dichiarato l’intenzione di estrarre Bitcoin in Uruguay, sfruttando essenzialmente grossi impianti di energia green, ossia rinnovabile.
Tutto ciò collaborando con una società di estrazione autorizzata in quel territorio, basata sulla generazione di energia eolica ed idroelettrica. Potrebbe a tal riguardo prospettarsi una nuova funzionalità ed un nuovo business per la criptovaluta.
Gli stessi eventi, soprattutto perché di grossa portata, dovranno in ogni caso essere valutati con il passare dei mesi. Al momento di questa stesura, la stablecoin continua in ogni caso a mantenere pressoché stabile il suo ancoraggio con la sua valuta di riferimento (USD).
Considerazioni finali
In conclusone, ricordiamo alcuni dati aggiornati su Tether al momento di questa stesura. La capitalizzazione di mercato attuale, ammonta a 83.230.367.982 dollari (valore che gli permette di mantenere la terza posizione nella classifica generale del market cap).
Il volume sugli scambi nelle 24 ore, è invece pari a 18.945.171.274 dollari, con dominance su tutto il mercato delle criptovalute, che ha di recente raggiunto il 6,998%. Se sei interessato ad investire sulle tue criptovalute preferite, quali sono gli aspetti da considerare?
Uno dei più importanti è sicuramente la scelta di una buona piattaforma di investimento. Opta solo su operatori con reali licenze, con un database ben fornito di asset (così come costantemente aggiornato) ed un deposito minimo.
Una delle piattaforme più interessanti è quella di eToro, che ti permette di investire sulle criptovalute con un deposito minimo di partenza da appena 50 euro. Se non hai alcuna esperienza, o hai poco tempo a disposizione, puoi optare sul Copy Trading.
Lo stesso, in modo autonomo, ti permette di:
- scegliere altri trader reali, dopo esserti registrato cliccando il link qui in basso 👇;
- decidere quanto investire;
- ottenere in modo identico e speculare le stesse posizioni a mercato generate dai trader scelti.
Clicca qui per ottenere un conto su eToro
*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.
