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Nuova legge giapponese sulle crypto in dirittura d’arrivo?

Fra le ultime notizie legate al mondo delle criptovalute, troviamo la possibilità che il ministero del Giappone stia adottando nuove regole per tutelare e risolvere il più possibile la gestione di sequestri di beni e di risorse legate ad attività criminali. In tutto ciò, si è anche iniziato a parlare di una possibile nuova legge giapponese sulle crypto.

Più nello specifico, con piccole modifiche relative alla legge già presente dal 1999 sulla criminalità organizzata ed il controllo dei proventi della criminalità, i giudici e chi di competenza potrebbero sequestrare anche beni digitali (come ad esempio le criptovalute) qualora associati a situazioni di riciclaggio di denaro, o altre attività illegali.

Al momento di questa stesura, non esistono ancora disposizioni specifiche che parlano di come trattare asset crypto ottenuti in modo illecito. Questioni di carattere internazionale, che hanno iniziato ad essere sempre più affrontate non soltanto in Giappone, bensì anche in America ed in altri Stati.

Prima di continuare, ricordiamo tuttavia come il comparto delle criptovalute sia sempre disponibile e presente su broker con licenze ed autorizzati, come ad esempio eToro (clicca qui per iscriverti). In questo caso l’acquisto risulta lecito e non va contro la legge.

Nuova legge giapponese sulle crypto: quali sono i punti chiave?

Ricollegandoci a quanto esposto in precedenza sulla possibile nuova legge giapponese sulle crypto, per garantire che tutti i beni ottenuti in modo illecito vengano definitivamente confiscati, senza tralasciare margine di attività alle organizzazioni illegali, le procedure da seguire potrebbero essere numerose.

In prima istanza, il ministero si avvarrà della partecipazione del Consiglio Legislativo, che discuterà la questione ed avanzerà le prime proposte (potenzialmente nel corso dei prossimi mesi). Ad oggi, gli unici beni che possono essere confiscati ad attività illecite (anche su questioni di riciclaggio), sono automobili, immobili, beni di valore e così via.

Nulla si dice in materia legislativa per quanto riguarda le criptovalute. È proprio questo aspetto ad aver messo in luce la preoccupazione che le attività ed organizzazioni illegali possano continuare ad agire nell’ombra, utilizzando asset crittografici per “coprire” giri illeciti di denaro, o riciclaggio dello stesso.

Una questione che è stata così mossa dai maggiori esponenti del governo ed esperti in materia, anche per cercare di accelerare i tempi il più possibile. Tutto ciò arriva in concomitanza con una seconda disposizione in Giappone, che in questo ha previsto il divieto per le banche nazionali di erogare stablecoin.

Una scelta che di certo non stupisce e che è stata avviata in un periodo singolare per il comparto delle stablecoin. Dopo il crollo di UST (del progetto Terra), anche il Giappone avrebbe deciso di tutelare maggiormente la sicurezza dei consumatori, nel limite del possibile.

In ogni caso, è al contempo doveroso sottolineare come solamente le agenzie di trasferimento di denaro autorizzate, così come gli istituti bancari autorizzati ed altri enti (anche in questo caso autorizzati in modo completo dalle autorità) risultino autorizzate a sviluppare ed emettere stablecoin, sempre sotto stretta sorveglianza.

Note finali

Al di là delle questioni in Giappone, cosa dire in merito alla nostra nazione? In Italia, nonostante non esistano leggi ad hoc per le criptovalute, si sta lentamente iniziando a porre molta attenzione su aspetti legislative e non si escludono di certo nuove proposte normative.

Ciò che possiamo sottolineare, è che l’acquisto di criptovalute nel nostro territorio sia possibile, a patto ovviamente di optare su un operatore regolamentato ed autorizzato (ossia con reali licenze e che operi nel pieno rispetto delle normative MiFid ed europee).

Uno dei broker più completi, a mettere a disposizione una sezione crypto aggiornata (con oltre 60 criptovalute) è eToro (clicca qui per iscriverti). Su numerosi strumenti crittografici permette una duplice attività:

  1. comprare criptovalute in modo fisico e diretto (agendo quindi sull’asset sottostante e conservando la criptovaluta in un apposito wallet);
  2. negoziare sulle criptovalute di interesse tramite contratti per differenza, ossia strumenti derivati che replicano l’andamento del token, permettendo di agire sia al rialzo, sia al ribasso con la vendita allo scoperto (senza possedere e conservare alcuna criptovaluta).

Qualora non volessi attuare studi complessi ed analisi, puoi sempre fare affidamento sul Copy Trading, ossia un sistema che ti permette di selezionare reali Popular Investor e di ottenere le loro stesse strategie a mercato, in modo identico e speculare.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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