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Nexo fa causa alla Bulgaria per 1 miliardo di dollari

Nexo fa causa alla Bulgaria per 1 miliardo di dollari: è ciò che avrebbe di recente affermato uno dei co-fondatori più importanti, ossia Antoni Trenchev. Una notizia che ha letteralmente sbalordito gli appassionati del settore e che metterebbe in luce alcuni eventi significativi.

Quali sono le accuse della società? La stessa potrebbe citare in giudizio il governo bulgaro per aver fatto irruzione di recente nei suoi uffici ed aver così messo in discussione la professionalità e la credibilità del gruppo.

Ricordiamo come di recente le autorità locali, anche di altre nazioni, abbiano avviato numerose indagini nei confronti di piattaforme legate, in un modo o in un altro, al mercato crypto. Tutto ciò soprattutto dopo i pensanti casi di FTX e di altri exchange finiti in bancarotta.

La preoccupazione degli investitori è quindi alle stelle e gli utenti si chiedono su quali piattaforme fare affidamento. Da dove partire? Sicuramente dalla presenza di reali licenze ed autorizzazioni, che dispongono solo piattaforme controllate, come ad esempio eToro.

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Nexo fa causa alla Bulgaria: ecco cosa sapere sulle presunte accuse

Scendendo nel dettaglio sulla notizia di Nexo che fa causa alla Bulgaria, è bene considerare come le tensioni fra le due realtà si siano inasprite nel corso delle ultime settimane. Si sarebbero altresì intensificato dopo la promessa di Trenchev di portare il caso in tribunale.

Nelle sue recenti dichiarazioni ha infatti esposto che:

“I nostri consulenti stimano i danni in oltre 1 miliardo di dollari. Eravamo in procinto di quotarci alla borsa americana, e ora deve essere rimandato a causa del danno reputazionale che ci è stato fatto.”

Continuando, ha poi affermato come le azioni di irruzione negli uffici della società, avvenute nella capitale Sofia, fossero tutte “assurde, non necessarie ed in gran parte illegali”. Il caso Nexo arriva in concomitanza al terzo ed ultimo mandato da parte di Rumen Radev per formare un governo.

In tutto ciò, è stato rivelato come diversi dipendenti di Nexo avessero fatto donazioni proprio al partito democratico. Il capo di Nexo ha affermato che l’irruzione negli uffici potesse essere una vera e propria mossa di pubbliche relazioni architettata dall’accusa.

Ha altresì ribadito come ad oggi chiunque sia libero di fare donazioni e di supportare qualsiasi partito, senza doversi sentire additato. Il confronto acceso mette quindi in contrasto uno Stato forte contro una società che, checché se ne dica degli eventi, è una delle più note nel settore crypto.

Il co-fondatore ha infatti assicurato come la sua piattaforma di lending crypto, ossia di prestito su criptovalute, abbia ancora una base solida. Secondo Trenchev il numero di utenti registrati ammonta a 5 milioni. Sarebbero invece milioni le transazioni elaborate ogni giorno.

Considerazioni finali

Giunti alle considerazioni finali, oltre ai problemi in Bulgaria, Nexo ha di recente accettato di pagare 45 milioni di dollari di sanzione alla SEC, ossia la Securities Exchange Commission, l’ente americano per eccellenza preposto al controllo ed alla vigilanza in materia.

La sanzione fa riferimento alle accuse secondo cui Nexo avrebbe offerto soluzioni di prestito crittografico senza rispettare tutte le normative vigenti necessarie. In questo caso il commento è stato di Gary Gensler, ossia il presidente della SEC, che ha dichiarato:

“Abbiamo accusato Nexo di non aver registrato il suo prodotto di prestito di criptovalute al dettaglio prima di offrirlo al pubblico, aggirando i requisiti di divulgazione essenziali progettati per proteggere gli investitori. La conformità alle nostre collaudate politiche pubbliche non è una scelta”.

Eventi che continuano tuttavia a spaventare gli appassionati del settore, soprattutto alla luce dei numerosi casi che hanno portato al fallimento ed alla bancarotta di molte piattaforme crypto. Su quali operatori fare affidamento per i propri investimenti e le proprie attività?

Per te che sei un investitore privato, è importante focalizzare l’attenzione solamente su piattaforme regolamentate e con reali licenze, come ad esempio eToro. Sei così certo che l’ente è sempre sotto stretta osservazione e che rispetta tutte le normative locali.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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