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Mining Bitcoin in Europa: l’Islanda come “ultimo rifugio”

Parlare di Mining Bitcoin in Europa significa parlare del processo estrattivo nella prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato nell’Eurozona. La stessa è stata molto spesso considerata relativamente ostile per le cosiddette fattorie di Mining.

La presenza degli alti costi di gestione, che comprendono soprattutto l’energia, fa si che nessuna delle nazionalità europee abbia mai spiccato in questo settore. Nessuna tranne una, o almeno forse, ossia l’Islanda.

Secondo un recente report, pubblicato dal ricercatore minerario Jaran Mellerud, l’Islanda sarebbe il più grande produttore mondiale di hash rate pro capite. Esistono in ogni caso aspetti a favore ed aspetti contrari che un investitore interessato ad avviare queste attività deve comprendere.

Potrebbe effettivamente non essere tutt’oro quel che luccica, poiché come volte accade, se la convenienza può sembrare alettante, la presenza di regole più stringenti allontana gli operatori. È ciò che cercheremo di capire, non prima di averti ricordato che il mining non è l’unica soluzione disponibile per puntare sul settore crypto.

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Mining Bitcoin in Europa: pro e contro dell’estrazione in Islanda

Come detto in precedenza, l’Islanda potrebbe essere uno territori più efficienti per il Mining Bitcoin in Europa. Secondo Hashrate Index, questa nazione sarebbe diventata uno dei principali paradisi minerari per la prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato.

Fra i maggiori punti di forza, oltre ad una rete già fitta di operatori, ma al contempo non satura, ci sarebbero le grandi fonti energetiche naturali. Fra le stesse, ricordiamo impianti idroelettrici e basati sulla geotermia, che annualmente soddisfano un’ampia percentuale del fabbisogno.

Nonostante il territorio non sia molto vasto, il Paese ha raggiunto una produzione hash rate pro capite colossale. Si stima che l’industria mineraria in tutta la zona consumi circa 120 Megawatt di elettricità. Questo dato equivale ad un hash rate globale dell’1,3%.

Una percentuale che è relativamente bassa, ma che se rapportata ad una popolazione di 370.000 persone, ben dimostra il primato mondiale. Assieme alla Norvegia, è il più grande hub di produzione Bitcoin ad impatto zero, proprio per la presenza delle rinnovabili.

Di contro, è bene sottolineare come molti minatori di Bitcoin abbiano affermato che la nazione europea non è per nulla favorevole per questa tipologia di attività e che nel corso degli ultimi tempi sia diventato molto difficile ottenere licenze ed autorizzazioni per la costruzione di centrali.

A pesare maggiormente, sarebbe stata la decisione presa nel 2021 dalla società elettrica nazionale Landsvirkjun, di ridurre drasticamente la quantità di energia fornita ad alcuni settori e fra gli stessi si troverebbe anche quello del Mining di Bitcoin, o su altre crypto PoW.

In ogni caso ed in linea generale, il tasso hash della rete ha raggiunto il massimo storico di 318 exahash al secondo (EH/s) questa settimana, con un incremento del 25% circa dall’inizio dell’anno.

Considerazioni finali

Le variazioni sull’hash del Bitcoin sono spesso studiate in associazione ai prezzi della criptovaluta, anche se gli esperti non sottolineano mai una forte correlazione diretta fra i due fattori. È in ogni caso doveroso chiedersi come sta andando in tutto ciò il token BTC.

Impostando un grafico settimanale, è possibile constatare come nella giornata del 17 febbraio 2023, il prezzo di un singolo BTC sia sceso sotto i 23.705 dollari, prima di mostrare tuttavia una forte corsa al rialzo, oltre i 24.750 dollari nella giornata del 18.

Dopo aver oscillato con volatilità relativamente bassa, una seconda correzione ha portato il valore del token sotto i 23.688$, il 22 febbraio, prima di risalire attorno ai 24.631 dollari nelle prime ore della giornata odierna (23 febbraio 2023). Al momento attuale, il prezzo è invece pari a 24.169$.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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