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Miner di Bitcoin in profitto: la situazione può perdurare?

I miner di Bitcoin in profitto mostrano che qualcosa di importante, almeno nel corso delle ultime giornate, ha iniziato a cambiare. Tornando indietro di qualche settimana, la situazione sull’estrazione dei BTC poteva considerarsi alquanto drastica.

A pesare maggiormente sulle difficoltà dell’estrazione erano specifici fattori, quali:

  • costi dell’energia elettrica diventati ormai insostenibili in tutto il mondo (energia che è necessaria per far funzionare i macchinari e le schede grafiche per risolvere i blocchi e garantire così il corretto funzionamento della rete);
  • prezzo del Bitcoin crollato su nuovi minimi, ossia un evento che ha reso molto poco conveniente per i minatori vendere i propri asset;
  • un’hashrate non dei migliori, con una forte influenza dettata dal mercato;
  • costi di transazione saliti alle stelle e che avevano fatto propendere molti miner ad una pausa per diverse settimane.

Con il miglioramento di questi fattori, che avremo modo di approfondire, la situazione sembrerebbe essere cambiata radicalmente, anche grazie al considerevole hype attorno al Bitcoin. Criptovaluta che puoi sempre investire su piattaforme come eToro.

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Miner di Bitcoin in profitto: ecco cos’è migliorato

Nell’ultima settimana, i miner di Bitcoin in profitto hanno avuto un po’ di sollievo rispetto ai critici dati evidenziati sul finire del 2022. Secondo un tweet pubblicato di recente da Glassnode sulla sua pagina ufficiale, l’aumento dei prezzi dell’asset avrebbe fatto molto.

Nello specifico, dopo il raggiungimento dei 26.100 dollari per unità, i minatori avrebbero guadagnato un ottimo 2x sui rispettivi impianti di mining. Le maggiori entrate sono ovviamente associate alle vendite degli asset, in un contesto di mercato che vede un sentiment in ripresa.

Ad aver garantito il miglioramento, anche il lieve abbassamento dei costi dell’energia elettrica in tutto il mondo. Restano in ogni caso avvantaggiate le mining farm che operano in Stati e nazioni che sfruttano energia green e che hanno reso efficiente la propria rete energetica.

Altra metrica importante, sempre associata alla situazione di profitto dei miner, è quella sulla riduzione del costo delle transazioni. La stessa sarebbe effettivamente scesa da quote vicine ai 96 dollari, a quote vicine ai 79 dollari.

Questa riduzione, contrariamente da quanto si pensi, è in realtà molto importante, soprattutto se associata all’aumento dei prezzi. Tradotta in soldoni, dimostra che i minatori possono ottenere più guadagni ed al contempo ridurre e tenere i costi fissi ed i costi operativi di rete molto bassi.

Il settore del mining Bitcoin resta in ogni caso molto competitivo e le commissioni, seppur supportate da questi eventi, devono essere divise fra i tanti partecipanti sul network. Sempre più persone competono nella risoluzione dei blocchi e per poter spiccare sono necessari grandi investimenti, non di certo alla portata di tutti.

Mining di Bitcoin: altre metriche importanti

Al di là delle grandi società che operano privatamente e che gestiscono impianti da milioni di dollari, è importante prendere in considerazione anche i risultati delle pool di Mining. Molte delle stesse hanno affermato di esser entrate in una zona di profitto nelle ultime giornate.

Pool come Foundry USA e Antpool hanno assorbito una quota importante del BTC che è stato estratto. Negli ultimi mesi, Foundry e Antpool hanno minato rispettivamente 7.769 e 5.189 blocchi. Un numero che, oltre ad essere aumentato, è visto positivamente con i prezzi in aumento.

Un’ulteriore metrica chiave, che potrebbe essere legata al motivo per cui i minatori hanno iniziato a vedere guadagni, è l’aumento dell’attività sulla rete. Siccome i trasferimenti di cambio sono relativamente bassi, si può ipotizzare che una grande percentuale di queste attività è associata a transazioni P2P.

Ciò che gli esperti si domandano, è se nonostante una grande quantità di investitori al dettaglio nella rete, che può essere positiva per il BTC a lungo termine, la detenzione di una grande quantità di criptovalute delle balene potrebbe, o meno, influenzare l’andamento del mercato.

Note finali

Possiamo infine focalizzare l’attenzione sull’ultimo aspetto rilevante per il mining, ossia quello del prezzo di mercato. Dopo aver ottenuto nella giornata di ieri, ossia 22 marzo 2023, un nuovo massimo annuale, sopra i 28.800 dollari per unità, il trend è stato leggermente calante.

Al momento di questa stesura, un Bitcoin (BTC) può essere acquistato attorno ai 27.724 dollari, ossia un prezzo che evidenzia ancora un recupero sostanziale del 27,7% in un range a due settimane ed una variazione del 13,3% in un orizzonte settimanale.

Per completezza ricordiamo altri dati aggiornati sulla criptovaluta, come ad esempio il livello di capitalizzazione, pari a 535.796.023.035 dollari ed il volume sugli scambi nelle 24 ore, attestato a 33.660.491.489 dollari (con una dominance su tutto il segmento crypto al 44,517%).

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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