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La Cina multa Bitcoin Bitmain per presunta violazione fiscale

La Cina multa Bitcoin Bitmain per una presunta violazione fiscale, aggiungendola al già vasto elenco di società messe sotto stretta osservazione nel corso di questi primi tre mesi dell’anno. Una notizia che ha sconvolto il settore e gli appassionati del mercato.

Come sappiamo, la Cina è da sempre stato uno dei territori più ostili nei confronti delle criptovalute. Dopo il 2020, aveva ad esempio posto forti restrizioni e divieti proprio sulle attività di mining, ossia di estrazione del Bitcoin utilizzando colossali sistemi hardware.

Restrizioni che avevano spinto le grandi fattori della nazione a spostarsi e ad investire su territori considerati, almeno sulla carta, più permissivi, come ad esempio gli Stati Uniti d’America. La multa su Bitcoin Bitmain ha tuttavia riaperto una questione ancora molto ostica.

Prima di approfondirla, ricorda che il mining, soprattutto se fatto in modo amatoriale, non rappresenta la soluzione più efficiente per un trader ed investitore alle prime armi, che non vuole impegnare grandi risorse in macchinari.

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La Cina multa Bitcoin Bitmain: ecco le accuse

Chiedersi domande sul perché la Cina multa Bitcoin Bitmain è d’obbligo, soprattutto in un periodo dove l’estrazione mineraria del BTC ha mostrato significative riprese rispetto al passato. Bitmain sarebbe stato multato dall’ufficio municipale di Pechino.

La sezione dell’Amministrazione statale delle tasse, avrebbe avviato indagini accurate sulla società, basandosi anche sui documenti contabili del gruppo. La sanzione inflitta, stando alle ultime dichiarazioni, ammonta a 25 milioni di yuan cinesi ($ 3,7 milioni).

Nella giornata del 4 aprile 2023, la società era stata accusata per il mancato pagamento delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Avrebbe così violato in modo diretto le leggi cinesi basate sull’amministrazione della riscossione delle imposte.

Ad aver messo in luce le violazioni nel dettaglio, è stato proprio il regolatore, che ha esplicitamente menzionato attività non in linea con la legge in merito a:

  • bonus;
  • stipendi;
  • indennità dei dipendenti;
  • dividendi del lavoro;
  • gestione delle procedure contabili e sull’utilizzo delle risorse interne.

Una notizia che in realtà si somma ai diversi avvenimenti che hanno colpito il gruppo in passato. Non è infatti la prima volta che lo stesso viene messo sotto osservazione dalle autorità locali, sempre più interessate a fare chiarezza sull’ente.

Nel mese di agosto del 2022, l’ente fiscale aveva già notificato a Bitmain un avviso per la violazione di determinate norme fiscali. Secondo gli ultimi calcoli, fino ad oggi, il comparto di Pechino di Bitmain non è riuscito a pagare 16,6 milioni di Yuan cinesi.

Un valore che, rapportato in dollari USA, mostra una violazione fiscale sull’imposta sul reddito da ben 2,4 milioni di dollari. Gli esperti si chiedono se, visto il già complesso periodo storico, la multa inflitta porterà, o meno, ulteriori difficoltà sull’esistenza della società.

Bitcoin Bitmain ed il divieto di mining in Cina

Per chi non la conoscesse, Bitcoin Bitmain è stata fondata nel 2013 ed è attualmente una delle più grandi società di mining al mondo. È in altri termini specializzata nella produzione di hardware e servizi ad hoc per il mining, non soltanto del BTC, bensì anche di altri asset PoW.

In virtù del ban sul mining in Cina, apposto nel 2021, la società avrebbe dovuto chiudere i battenti, o quanto meno decidere di spostare tutte le sue attività, così da non perdere gli investimenti milionari che aveva portato avanti da più di 7 anni.

Nonostante ciò, l’impresa ha continuato a prosperare anche negli anni successivi al divieto e non è chiaro alle autorità come l’azienda abbia gestito le sue operazioni. Nonostante il calo delle attività sul mining, gli affari di Bitmain non andrebbero male.

L’ultimo dispositivo Antminer di Bitmain, sarebbe infatti andato esaurito in pochissimi minuti nel mese di dicembre del 2022. L’azienda è inoltre da sempre molto attiva nella promozione di questo settore, puntando molto anche su strategie etiche e di sostentamento.

Il suo fondatore, ossia Jihan Wu, ha istituito un fondo da 250 milioni di dollari, nel mese di settembre del 2022, per supportare l’industria mineraria, dopo il difficile inverno crittografico. Lo steso Wu, avrebbe inoltre fondato Bitdeer, ossia una nuova società di mining crypto, derivante da uno spin-off di Bitmain.

Note finali

In conclusone, teniamo a ricordare che al di là della ripresa sulle attività di mining, puntare su questo settore richiede investimenti non da poco (per l’acquisto dei macchinari), ma soprattutto capacità nel saper gestire le operazioni, le vendite e la stessa estrazione.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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