Durante il festival Singapore FinTech, David Marcus, capo di Facebook Financial, o F2, ha detto che l’azienda avrebbe voluto partecipare attivamente al cambiamento dei servizi finanziari lanciando Facebook Diem, la valuta digitale da utilizzare sul network e Novi, il portafoglio di accompagnamento per la blockchain Libra, sulla sua piattaforma.
Naturalmente il lancio della piattaforma è subordinato all’approvazione delle normative in materia nelle varie giurisdizioni. Infatti, al momento Libra è al vaglio delle autorità di regolamentazione svizzere per lanciare uno stablecoin sostenuto dal dollaro.
Marcus ha dichiarato in merito:
Non credo che quello che chiediamo sia solo fiducia immediata. Penso che … quello che chiediamo sia almeno di avere il beneficio del dubbio
Il Financial Times aveva precedentemente riferito che Facebook aveva pianificato di lanciare le sue criptovalute nel gennaio 2021. La società aveva inizialmente pianificato di lanciare la valuta e il portafoglio proposti durante l’estate di quest’anno.
Dopo una pianificazione iniziale che prevedeva di lanciare le criptovalute durante l’estate dell’anno in corso. Operazione evidentemente non riuscita. Il Financial Times ha fatto emergere che Facebook aveva pianificato di lanciare le sue criptovalute nel gennaio 2021.
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Una serie di cambiamenti per la criptovaluta Facebook Diem Coin
Fin dalla metà del 2019, quando Facebook ha annunciato al mondo di voler lanciare la sua valuta digitale, la società non ha di certo trovato la strada spianata, infatti i legislatori in materia di criptovalute di tutto il mondo hanno mosso numerose critiche, in più ci sono state una serie di modifiche date dall’uscita di partner di alto profilo come Mastercard Incorporated ( MA ) e PayPal Holdings, Inc. ( PYPL ) a un recente sforzo di rebranding progettato per distanziare il progetto da Facebook e la sua reputazione di violazione dei diritti alla privacy.
Tuttavia il cambiamento più corposo ha riguardato Libra, che inizialmente doveva essere una una piattaforma open source e uno stablecoin gestito centralmente o addirittura o una moneta che non fluttua nel suo prezzo, per l’utilizzo sul social network. Tutto ciò ha suscitato una serie di reazioni poco positive nel mondo della comunità crittografica e dei legislatori.
I primi hanno sostenuto che quella di Facebook non sarebbe stata una vera criptovaluta, in quanto non decentralizzata. I secondi invece hanno ipotizzato che la criptovaluta social avrebbe potuto minare le valute nazionali, soprattutto nei paesi meno sviluppati. A questo si è aggiunto il rifiuto di Marcus di impegnarsi in un’adeguata supervisione normativa o in un progetto pilota supervisionato dalle autorità di regolamentazione, il che ha aumentato le ostilità.
Dopo questa partenza rocambolesca, Libra ha subito numerosi cambiamenti. Infatti, Libra avrà una serie di stablecoin supportate da valute legali dei rispettivi paesi. Tuttavia l’uscita dal progetto di partner molto forti ha provocato un’utilità e un cachet notevolmente inferiori rispetto a quanto inizialmente previsto. In più resta il fatto che Libra dovrà essere conforme alle normative vigenti in tutti i paesi in cui opererà.
Il Beneficio del dubbio delle autorità su Facebook Diem
Durante l’intervento in conferenza che si è tenuto lunedì scorso, Marcus ha dichiarato che Facebook opererà in partnership con altre società come prova del fatto che il progetto ha una natura decentralizzata.
In merito ha detto: “Penso che sarebbe difficile trovare un’azienda che abbia fatto questo nella storia recente costruendo effettivamente qualcosa, investendo una quantità considerevole di risorse in esso, e poi dicendo ok, cederemo il nostro potere qui e siamo cercherò di renderlo il più aperto possibile dell’ecosistema e fondamentalmente legare una o entrambe le mani alle nostre spalle quando si tratta di consentire la concorrenza proprio sulla cosa che abbiamo creato “.
A ciò ha aggiunto che le “complicazioni nel esecuzione” della visione di Facebook sono state “una buona ragione ” per le autorità di regolamentazione per dare al progetto il beneficio del dubbio in termini di intenzione.
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