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Exchange aumentano quota di mercato: esistono alternative?

Gli exchange aumentano quota di mercato di anno in anno, risultando fra le piattaforme più utilizzate per effettuare scambi diretti, ossia per acquisti reali delle principali criptovalute mondiali. Contrariamente da 5 anni fa, quando il settore poteva considerarsi ancora agli albori, ad oggi tutto è cambiato.

Nel corso di questo primo trimestre del 2022, secondo i maggiori siti informativi ed esperti del settore, la quota di mercato dei grandi exchange è aumentata rispetto al passato. Reduci anche gli sviluppi e l’inserimento di sempre più token nativi all’interno del mercato ed una parallela conoscenza del mondo crypto da parte degli utenti.

La quota di mercato sarebbe così passata al 96% nel mese di febbraio 2022, mostrando una flessione in aumento rispetto agli utili mesi del 2021. In tutto ciò, quali sono i principali player del settore? Quali sono gli elementi che vengono presi con considerazione dalle società di rating? Ma soprattutto, esistono alternative agli exchange?

Avremo modo di rispondere a tutto ciò a seguire, anticipando come l’acquisto diretto sulle maggiori criptovalute mondiali non sia l’unica soluzione per trattare sul comparto crypto. Ricorderemo infatti la presenza dei migliori broker di trading online, come ad esempio il regolamentato eToro.

Exchange aumentano quota di mercato: ecco i più noti

Tornando a quanto esposto in precedenza sugli exchange che aumentano quota di mercato, è bene tenere a mente come attualmente i volumi maggiori sugli scambi siano concentrati soprattutto su pochi e colossali piattaforme.

A dimostrazione di come una forte quota di mercato sia nelle mani di società (in questo caso centralizzate) che hanno saputo cavalcare l’onda e l’ascesa del settore, proponendo meccanismi di scambio rapidi, ma soprattutto con gestione altamente semplificata.

Le società di rating valutano gli stessi exchange sulla base di tanti fattori, che possono ad esempio essere:

  • i volumi sugli scambi effettuati nell’arco del mese, o in modo più esteso nell’anno;
  • i sistemi di sicurezza interni, anche in associazione ai wallet (ossia i portafogli crypto);
  • il livello di liquidità;
  • la conformità normativa, con eventuale presenza di licenze ed autorizzazioni;
  • la presenza di procedure di verifica dell’identità, ossia la cosiddetta KYC (Know Your Customer);
  • il livello di assistenza alla clientela;
  • presenza di funzionalità, di servizi integrativi (come ad esempio sistemi di staking, di lending crypto, ecc) e molto altro.

Sulla base di questi (e molti altri parametri) agli exchange vengono associati punteggi specifici, che partono da un minimo di F, ad un massimo di AA. Il mercato conta la presenza di oltre 70 exchange rinomati e con volumi considerevoli, anche se quelli con maggior quota e presenti spesso in classifiche mondiali sono: Binance, Coinbase, Bitstamp e Gemini.

Ciò che si andrebbe quindi a delineare, è una concentrazione di scambi all’interno di pochi exchange mondiali. Ciò dovuto anche alla chiusura dei tanti exchange nel territorio cinese (ormai da tempo ostile al settore delle criptovalute) ed al fallimento di altre piattaforme minori, che non hanno avuto la capacità di ottenere una propria quota di mercato rilevante.

Exchange crypto: esistono alternative?

Come ricordato in precedenza, gli exchange non rappresentano l’unica soluzione per poter trattare ed operare sul comparto delle criptovalute. Acquistare asset crypto, significa considerare necessariamente due punti ben definiti:

  • pagare commissioni fisse su ogni singolo scambio, ossia su ogni transazione;
  • il dover conservare le criptovalute all’interno di appositi wallet (ossia portafogli che molto spesso sono stati messi al centro dell’attenzione per via di pesanti attacchi informatici).

Un sistema alternativo, che permette sempre di negoziare sulle criptovalute, seppur in modo alternativo, è dato dalle migliori piattaforme di trading CFD. I contratti per differenza sono strumenti derivati che replicano l’andamento dell’asset sottostante (ossia della criptovaluta), permettendo di effettuare strategie senza il possesso dei token.

Non sono inoltre richiesti costi fissi sugli scambi (si ricordano solamente bassissimi spread) ed il trader può aprire due posizioni differenti:

  • posizione al rialzo (ossia di acquisto);
  • posizione al ribasso (con vendita allo scoperto).

Uno dei broker più professionali e completi nel settore è eToro (qui la pagina ufficiale), il quale mostra un database costantemente aggiornato, con decine di asset crypto. Su decine di asset permette di negoziare con contratti per differenza, potendo iniziare anche comodamente con un account demo a costo zero.

Disponibile inoltre il sistema Copy Trading, che permette di ottenere le stesse transazioni di reali Popular Investor professionali, dopo averli accuratamente selezionati all’interno dell’apposita sezione ed associati alla funzionalità. Il tutto gestibile anche tramite applicazione per dispositivi mobili (sia per device iOS che per device Android).

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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