Il presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi ha affermato che le criptovalute non sono abbastanza mature per essere regolamentate.
Ecco cosa ha affermato Mario Draghi in una conferenza della scorsa settimana:
“Con tutte le nuove tecnologie, le persone hanno grandi aspettative ma anche molta incertezza. Adesso, crediamo che – soprattutto per quanto riguarda i bitcoin e le criptovalute – non pensiamo che la tecnologia sia matura da venire considerata“.
Fornendo una risposta alla domanda sulle potenzialità della criptovalute, Draghi ha affermato che una delle lezioni della crisi finanziaria è quella di “sfruttare” i benefici delle innovazioni come Bitcoin, mentre è necessario comunque capire i potenziali rischi.
I commenti di Draghi della scorsa settimana arrivano dopo le dichiarazioni presso Il Comitato sull’Economia e gli Affari Monetari del Parlamento Europeo, dove ha affermato che la Banca Centrale Europea non ha i poteri per regolare oppure proibire le criptovalute.
Mentre sembra che Draghi sia pronto ad attendere che la tecnologia maturi, Christine Lagarde, il direttore dell’International Monetary Fund (IMF) ha recentemente affermato che le criptovalute dovrebbero essere prese seriamente in quanto hanno altissime possibile di rivoluzionare i mercati.
Bitcoin quindi non è abbastanza maturo?
Risulta estremamente difficile condividere le parole di questa settimana di Draghi. Il Bitcoin è tutto tranne che “non abbastanza maturo”. Sembra invece che i banchieri di tutto il mondo siano piuttosto “impauriti” da questa nuova tecnologia, che sembra estremamente “poco manipolabile” rispetto al classico denaro che non esiste e che viene creato “dal nulla” proprio dalle banche stesse. Se il Bitcoin è quindi immaturo, molto probabilmente è possibile dire che le banconote e le monete fiat classiche lo sono ancora di più.