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Criptovalute “più rischi che benefici” secondo Governatore Banca di Spagna

Il capo della Banca Centrale di Spagna crede che la tecnologia Blockchain sia molto utile, quando però non ripone al contempo molta fiducia all’interno del mondo delle criptovalute.

Il governatore del Banco de Espana, Luis Maria Linde, ha discusso circa il mondo delle criptovalute durante un colloquio che è stato organizzato dall’azienda di auditing Deloitte, affermando che “ci sono ben più rischi che benefici”. Detto questo dunque, Linde crede che la tecnologia della blockchain in generale potrebbe migliorare sotto un punto di vista dell’efficienza.

All’interno del suo discorso, Linde ha affermato:

“[le criptovalute] hanno una bassa accettazione come mezzo di pagamento e soffrono di estrema volatilità, presentano molteplici vulnerabilità operative e sono state collegate a attività fraudolente oppure illecite in svariati casi”.

Si è riferito al mondo dei crypto tokens come:

“novità spurie che non apportano miglioramenti significativi e che dovrebbero essere fermate il prima possibile”.

Tuttavia, la tecnologia blockchain, d’altra parte, offre “numerose possibilità interessanti” ed ha un grande potenziale per abbassare i costi, ha affermato. Tuttavia, ha indicato inoltre che la tecnologia “non è ancora abbastanza matura“.

Più in generale, Linde ha sostenuto che la digitalizzazione nel settore finanziario può portare a “grandi opportunità” per aumentare l’efficienza dei servizi finanziari e soddisfare la domanda degli utenti, a condizione che le tecnologie siano “ben utilizzate e gestite”.

Detto questo, ha anche avvertito che:

“il passaggio a un’economia più digitale è accompagnato da maggiori minacce informatiche ed è necessario sviluppare nuove misure per proteggere i processi, le risorse e i dati dei clienti”.

In Spagna, i bitcoin e altre criptovalute non sono considerate come moneta a corso legale. Il ministero delle finanze del paese ha parlato di bitcoin e altre criptovalute in un bollettino ufficiale, pubblicato a marzo. All’epoca, i funzionari del governo cercavano in particolare di trovare un nesso tra la tecnologia ed il crimine organizzato, chiedendo così un maggiore controllo.

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Sull'autore

Andrea Lagni

Giornalista pubblicista dal 2016. Laureato in Informatica. Appassionato di Criptovalute dal 2015.

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