Il parlamento ucraino ha recentemente approvato un importante disegno di legge, proposto tuttavia ormai da tempo, che porta nel territorio (ormai da mesi oggetto di dibattiti e di notizie, anche lontane dal mondo crypto) novità importanti sul comparto degli asset crittografici. Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa significa parlare di criptovalute legalizzate in Ucraina.
Lo stesso processo, secondo quanto esposto direttamente dal primo ministro della trasformazione digitale in Ucraina, riguarderebbe regolamentazioni ad hoc e specifiche sulla gestione del mercato crypto, che come ben sappiamo integra asset quali Bitcoin e tantissime altre monete digitali.
Nel corso delle righe successive andremo ad approfondire nel dettaglio la questione, che si cala in un contesto storico alquanto ostico e complesso, dettato soprattutto dagli squilibri economici, politici, ma soprattutto su rapporti internazionali con la vicina Russia.
Prima di continuare, ricordiamo come lo stesso comparto delle criptovalute, al di là degli sviluppi in Ucraina, possa essere attualmente individuato e trattato su broker professionali, rapidi e di ultima generazione, come ad esempio eToro. Integra un database con oltre 42 asset crypto e tantissime funzionalità a costo zero per tutti gli utenti registrati.
Criptovalute legalizzate in Ucraina: Le parole di Mykhailo Fedorov
Ricollegandoci a quanto esposto in precedenza sulle criptovalute legalizzate in Ucraina, è bene partire dal principio e ricordare come già in passato, all’interno dello Stato, la questione sulla possibile regolamentazione di asset crypto sia stata ampiamente discussa.
Tornando indietro di qualche tempo, lo stesso parlamento ucraino aveva effettivamente già approvato una specifica legge attinente il mondo delle criptovalute nel territorio, che era tuttavia stata posta in veto sul disegno di legge dall’allora presidente Volodymyr Zelenskyy.
Lo stesso presidente aveva posto proprie considerazioni in merito ad una possibile pericolosità per la nazione nel dotarsi di un quadro normativo e legislativo completamente nuovo e specifico per il comparto delle criptovalute. Nonostante ciò, nel corso delle ultime giornate, il ministro Mykhailo Fedorov, ha avuto modo di esporre molte novità in merito.
Fra le sue parole, è possibile ricordare:
“Questo legalizzerà gli exchange crypto e le criptovalute, e gli ucraini avranno la possibilità di proteggere i loro beni da possibili abusi, o frodi”.
Secondo quanto suggerito dal precedentemente citato Zelenskyy, la versione aggiornata della legge sugli asset crypto si associa ad una regolamentazione delle monete digitali supervisionata dalla Commissione nazionale per i titoli ed il mercato azionario.
La presenza di nuove regole ed una prima approvazione di regolamentazione rappresentano sicuramente un evento storico in Ucraina, che viene altresì considerata una delle nazioni più vicine ad argomenti legati al mondo crypto. Un evento che, tuttavia, non può essere paragonato a quello proposto ed avviato in El Salvador.
In questo caso, si avrà modo di fornire maggiori rassicurazioni a tutti quegli operatori, così come società, che fino ad oggi avevano operato nel settore delle criptovalute (quindi anche in merito agli scambi), senza tuttavia aver ben chiari alcuni concetti, su un quadro normativo considerabile incompleto e non specifico, così come in molte altre nazioni.
Conclusioni
La notizia odierna, seppur di carattere prettamente locale per l’Ucraina, che a sua volta non rappresenta una delle nazioni più estese al mondo, può comunque considerarsi un primo segnale forte, su una maggiore vicinanza al mondo delle criptovalute.
Una notizia che va così ad aggiungersi e sommarsi alle tante news che abbiamo avuto modo di approfondire nel corso dell’ultimo anno, in merito a nazioni e Stati volenterosi di far chiarezza su aspetti normativi, fiscali e regolamentativi sulle criptovalute.
Comparto, quello delle criptovalute, che indipendentemente dalle notizie attinenti una loro integrazione o meno nei sistemi monetari, risulta presente all’interno di broker professionali, ma soprattutto regolamentati ed autorizzati da enti ufficiali, come ad esempio CySEC, FCA ed autorità similari.
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