In un recente deposito in tribunale, CFTC considera Ethereum una materia prima, ossia un asset che può in qualche modo essere assimilato ad una commodities, al pari di molti altri asset regolamentati, del calibro del gas naturale, del petrolio, del palladio e così via.
Le criptovalute, come ad esempio il Bitcoin, hanno da sempre avuto le loro controversie in tema di categorizzazione. Cosa significa tutto ciò? Alla nascita del mercato, essendo strumenti nuovi, i legislatori hanno subito cercato di etichettare queste monete digitali ad altri asset esistenti.
I dibattiti più accesi sarebbero stati posti da una parta dalla SEC, ossia la Securities and Exchange Commission americana e dall’altra dal CTFC, ossia la Commodities Futures Trading Commission. La SEC è ad esempio attualmente in causa contro Ripple Labs.
La prima citata accusa la società di aver venduto XRP come veri e propri titoli. Questione che invece Ripple sta cercando di contrastare da anni e che potrebbe addirittura portare ad una vittoria storia della società rispetto all’ente regolatore.
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CTFC considera Ethereum una materia prima: cosa significa?
La CTFC considera Ethereum una materia prima, assieme a tutte le altre criptovalute presenti sul mercato, ai sensi della Commodity Exchange Act (CEA). Questione che resta tuttavia molto controversia per una semplice ragione: le criptovalute sono decentralizzate.
Non esiste in altri termini una categoria ad hoc che possa assoggettare le criptovalute e tutti gli asset crittografici a strumenti unici rispetto ad altri, soprattutto in relazione ad un mercato che è indipendente e che ha una propria capitalizzazione, separata da altri segmenti.
Alla luce dei pesanti avvenimenti che hanno colpito il settore crypto, si pensi ad esempio alla debacle ed al pesante crollo di FTX, i regolatori quali SEC, o CTFC, sono più pronti che mai a stabilire nuove regole ed a mettere chiarezza una volta per tutte sul mercato.
Ad essere d’accordo, anche i tanti investitori, che sono alla ricerca di più sicurezza e di un maggior coordinamento, anche per prevenire future catastrofi. Con la nuova deposizione in tribunale, la CTFC considererebbe non più solamente il BTC come commodity, bensì anche ETH.
In tutto ciò si inserisce anche la SEC. Secondo le ultime indiscrezioni, la senatrice Elizabeth Warren sarebbe al tavolo di lavoro per strutturare un nuovo disegno di legge per garantire maggiore autorità e maggiore controllo all’ente in materia crittografica.
Secondo il CEO di Intercontinental Exchange, le criptovalute finiranno per essere chiamate semplicemente titoli. Se da una parte ciò stravolgerebbe notevolmente l’assetto attuale del mercato, dall’altra potrebbe portare più tutele agli investitori ed agli appassionati del settore.
Anche l’attuale presidente della SEC, Gary Gensler, intervistato più volte è sembrato abbastanza titubante sulla categorizzazione delle criptovalute. Avrebbe solamente confermato, nella sua idea, come il Bitcoin sia una merce.
Note finali
Cosa significa per un trader ed appassionato del settore il possibile cambio di categorizzazione delle criptovalute? Ancora presto per dirlo. Sta di fatto che tutti gli asset crypto sono attualmente trattati nella stessa maniera e rappresentano asset crypto a tutti gli effetti.
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