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Blockchain Bandit: l’hacker fantasma sposta i suoi asset

Nel corso degli ultimi anni, Blockchain Bandit, questo il nome di fantasia utilizzato per indicare uno degli hacker più pericolosi al mondo sul settore delle criptovalute, avrebbe svuotato centinai di portafogli con ETH, riuscendo ad indovinare le singole chiavi di accesso.

Nonostante la tecnologia blockchain sia potenzialmente inattaccabile, falle nel sistema ed escamotage per riuscire a penetrarla esistono sempre. Sebbene sia una delle tecnologie idealmente più sicure, è messa sotto scacco da codifiche scadenti, superficialità degli utenti ed altri fattori simili.

Le vittime incaute sono state numerose ed aggressori del calibro di Blockchain Bandit hanno purtroppo potuto approfittare alle grande. Eventi che mettono sempre più in allerta gli appassionati del settore, che si domandano su quale piattaforma fare affidamento.

Cosa considerare? Sicuramente solo piattaforme regolamentate e con reali licenze, come ad esempio lo storico eToro. Con lo stesso hai la certezza del pieno rispetto delle regole e delle direttive locali, avendo altresì una piattaforma facile da utilizzare, anche tramite app.

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*L’investimento in criptovalute è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell’UE. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbero essere applicate imposte sugli utili.

Blockchain Bandit ed i suoi illeciti sul mercato crypto

Blockchain Bandit, utilizzando un sistema molto complesso, conosciuto con il nome di ethercombing, è riuscito a violare nel corso di diversi anni oltre 732 portafogli, che contenevano rispettivamente considerevoli quantità di Ethereum.

In altri termini, avrebbe avuto la capacità di “indovinare i giochi” di sblocco dei wallet, agendo proprio sulle chiavi private. Le stesse non sono altro che stringe di 78 cifre di numeri casuali, stabilite di volta in volta da un algoritmo.

Una stringa che, almeno idealmente, dovrebbe essere impossibile da indovinare, se non con mezzi di calcolo quantistici e strumenti che tuttavia, per quanto possiamo saperne, non sono ancora stati inventati.

Una chiave scelta tuttavia da un utente inesperto, con numeri simili fra di loro e molto vicini, potrebbe rendere più semplice l’identificazione del codice. Le percentuali resterebbero in ogni caso molto alte. Recenti studi hanno infatti dimostrato la complessità degli attacchi sulle chiavi.

La possibilità di un hacker di indovinare una chiave privata ben strutturata è la stessa del riuscire ad individuare un atomo specifico nello spazio cosmico. Ciò non ha tuttavia fermato Blockchain Bandit, che ha continuato ad aggredire portafogli con chiavi più semplici da violare.

Ha così accumulato una fortuna in modo continuo e graduale. Fortuna che sarebbe tuttavia in fase di recupero e di “svuotamento” dai portafogli di custodia. Con un tweet del 25 gennaio del 2023, Chainalysis ha confermato che l’hacker avrebbe iniziato a muovere 90 milioni di dollari.

Gli stessi farebbero riferimento a circa 51.000 Ethereum e 470 Bitcoin. Spostamenti che avvengono dopo 6 anni dall’inizio degli ipotetici attacchi. Si sospetta che i recenti rialzi del mercato abbiano potuto far scattare in Blockchain Bandit l’istinto di recuperare quanto rubato.

Considerazioni finali

Secondo gli studi, il 2022 è stato uno degli anni con maggior numero di attacchi hacker ai danni sia di piccoli portafogli privati sia di grandi wallet di custodia, anche di colossali exchange e exchange privati.

Eventi che hanno ampiamente messo in allerta il mercato, spaventando soprattutto i piccoli investitori retail. Sempre più trader si chiedono quindi su quali piattaforme di investimento poter fare affidamento. Quali aspetti tenere a mente?

A seguire i più importanti:

  • la presenza di reali licenze ed autorizzazioni, che dimostrano come la piattaforma agisca nel rispetto delle regole imposte dalle autorità;
  • chiavi private sicure e di nuova generazione, associate anche ad altri meccanismi di controllo interni ed esterni;
  • numero basso, o nullo, di altri attacchi subiti nel corso degli anni.

Un operatore storico, che rispetta queste caratteristiche, è eToro. Si tratta di una piattaforma rapida, facile da utilizzare e adatta a tutte le tipologie di trader. Garantisce l’accesso ad un numero molto alto di criptovalute, sia storiche che di nuova emissione.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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