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Bitcoiner riscalda l’acqua estraendo criptovalute

Un Bitcoiner ha realizzato e dato vita ad un’altra innovazione mineraria: ha trasformato il calore generato dall’estrazione di Bitcoin per riscaldare la sua piscina. Come evitare sprechi trasformando un rifiuto in una risorsa!

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Acqua calda per la piscina estraendo criptovalute? Si può!

Il bitcoiner di nome Jonathan Yuan ha pensato a questa idea innovativa perché i suoi bambini amano nuotare ma l’acqua era troppo fredda.  Ha pprofittato dunque del calore che emana un potente equipaggiamento, chiamato ASIC (Application Specific Integrated Circuit).

Il sistema pare essere è estremamente semplice e utilizza un radiatore interno. L’aria ambiente entra nel sistema per raffreddare gli ASIC e l’aria calda viene forzata attraverso un radiatore che pompa costantemente l’acqua da una fontana, simile a una vasca da bagno. Il calore viene trasferito all’acqua, et voilà, il gioco è fatto!

In effetti, utilizzare i minatori di Bitcoin per riscaldare la sua piscina è più efficace rispetto ai metodi tradizionali: si mantengono infatti “gli sbalzi di temperatura nell’arco di 24 ore fino a solo 1F a 2F nonostante la temperatura ambiente oscilli oltre i 40F in alcuni giorni”.

Ma Yuan non intende di certo fermarsi alle sue mura domestiche. Il piano, infatti, ora è di portare i progetti di riscaldamento delle piscine in altre case, conversando con “i produttori di exchange di calore che saranno in grado di realizzare qualcosa che non si corroda con l’acqua della piscina trattata chimicamente”.

Considerazioni finali

Vedremo come andrà a finire e se ci saranno altri minatori che seguiranno l’esempio di Yuan.

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Sull'autore

Anna Fazio

Laureata all'Università di Milano in Economia e Commercio, mi occupo principalmente di articoli sulle criptovalute.

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