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Bitcoin SegWit: come l’aggiornamento sta cambiando il network

SegWit sta ormai funzionando da qualche settimana all’interno del network del Bitcoin, ma sono ancora pochi gli utenti a conoscenza delle potenzialità di questo nuovissimo aggiornamento, la cui importanza è forse stata sottovalutata dai media e dagli appassionati.

Per chi non lo sapesse, SegWit è il processo dove i blocchi all’interno della blockchain (gli elementi che immagazzinano le transazioni) vengono resi più piccoli tramite la rimozione della firma dalle transazioni Bitcoin. Questo consente quindi una velocizzazione del funzionamento del network, ergo delle transazioni.

Dopo che la Blockchain del Bitcoin ha aggiornato il suo supporto per la Segregated Witness (SegWit) lo scorso mese, è stato posto fine al più acceso dibattito sulla direzione da prendere, anche se in realtà l’ottimizzazione non ha ancora preso piede all’interno del network.

Ad oggi, soltanto il 3% delle transazioni stanno traendo vantaggio dall’aggiornamento fatto.

Tuttavia, nonostante le transazioni siano presenti con grande scarsità al giorno d’oggi, l’adozione molto probabilmente continuerà a crescere man mano che sempre più wallet e servizi di Bitcoin inizieranno a supportare l’aggiornamento. Una volta arrivati a questo punto, è probabile che il SegWit possa avere più impatto sul network, incrementando la dimensione del blocco in modo da supportare più transazioni e facendo strada a soluzioni di gran lunga più avanzate, come il Lightning Network.

Gli sviluppatori che stanno dietro al Bitcoin Core, la versione più utilizzata del software della criptovaluta, si stanno mobilitando per consentire un’adozione più rapida.

Con il rilascio di Bitcoin Core 0.15.0 durante la scorsa settimana, il rilascio sottolinea una serie di miglioramenti che si focalizzano sulla performance, che sono parzialmente mirati ad un lavoro per portare ad un utilizzo maggiore del SegWit.

La velocità è tutto

Il problema principale del Bitcoin era la velocità dovuta alla poca capacità dei blocchi, e SegWit consente di risolvere “parzialmente questo problema” grazie ad alcuni accorgimenti.

Durante una presentazione a San Francisco qualche settimana fa, Blockstream CTO ed uno degli sviluppatori di Bitcoin Core, Greg Maxwell, hanno affermato che la versione 0.15.0 per preparare il Bitcoin ad un incremento di SegWit.

Maxwell ha affermato:

“Con un arrivo di SegWit, sappiamo che la blockchain potrebbe crescere ad un tasso estremamente più veloce, quindi c’è stato un desiderio per spremere tutti i guadagni in performance in modo da raggiungere ciò”.

Gran parte dei miglioramenti sono stati farti per ridurre il tempo necessario per creare un nodo completo del Bitcoin, ed in molti hanno addirittura previsto che diventerà ancora più difficile con il SegWit attivato, dato che il cambio incrementa la dimensione del blocco della blockchain.

La nuova versione del Bitcoin Core si concentra quindi principalmente sull’ottimizzazione e sulla velocità del network.

UTXO

Uno degli aggiornamenti più fondamentali al nuovo software del Bitcoin core, sono le modifiche che portano a come vengono immagazzinati i dati delle transazioni non spese (UTXO) che adesso risultano essere più veloci da scaricare di un 30-40%, utilizzando 10-20% in meno della memoria.

Sono poi presenti altri aggiornamenti tecnici che sono stati introdotti per aumentare la velocità del software, come il non-atomic flushing e lo scritto validation flushing. Tutti questi aggiornamenti sono atti a velocizzare il network.

SegWit non è ancora largamente supportato

Come abbiamo affermato in precedenza, ad oggi il SegWit non è supportato, ma la situazione potrebbe cambiare a breve.

0.15.0 è stato un aggiornamento fondamentale nella storia del software Bitcoin Core, e porterà ad una serie di miglioramenti molto importanti per la velocità, ma anche un dimezzamento dei costi di transazioni.

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Sull'autore

Andrea Lagni

Sono un appassionato di finanza, economia e trading, con una vasta esperienza nel campo del giornalismo. Dal 2001, sono un giornalista pubblicista, iscritto all’Albo dei giornalisti.

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