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Bitcoin e Mafia: primo caso di pizzo in Italia

Pubblicato: 1 Giugno 2023 di Andrea Lagni

La Mafia sembra averci provato nuovamente, e stavolta pare che sia stata sconfitta dallo Stato, in quanto le denunce degli esercenti presi di mira sono arrivate in Caserma, e nessun Bitcoin è stato inviato agli estensori. Attualmente i Carabinieri sono arrivati sulle tracce di queste persone, le quali non hanno avuto guadagni di alcun tipo.

In quel di Brescia, alcuni negozianti della famosa via Monte Cengio e Via delle Tofane, si sono trovati davanti la porta del negozio un foglietto che chiedeva il pagamento di un “pizzo in Bitcoin”. Se il pizzo non fosse stato pagato, il volantino affermava che queste persone si sarebbero trovate dei danni all’attività commerciale.

Tuttavia gli esercenti sono andati subito dalla Polizia Postale e dai Carabinieri, denunciando e aprendo un fascicolo per tentata estorsione.

Grazie alla collaborazione con alcuni esperti del settore, gli esercenti hanno inoltre verificato che l’indirizzo Bitcoin specificato sia attualmente di zero. Non è presente alcuna transazione e quindi al momento non è stato accreditato alcun importo.

Si tratta dunque del primissimo caso di Pizzo in Bitcoin, e ovviamente arriva dall’Italia.

Le estorsioni sono una tecnica ormai comune nel mondo del Bitcoin, e vengono prevalentemente effettuate tramite ransomware. Il Bitcoin è la valuta virtuale preferita scelta dai ricattatori che rubano enormi quantità di dati sensibili. Questo non significa che Bitcoin abbia un qualche tipo di colpa, ma suggerisce che il settore ha certamente un rapporto di amore/odio con il Bitcoin. L’acquisto della valuta infatti, è diventato una forma di protezione a breve termine per le grandi aziende, per quanto sospetta, contro gli attacchi.

La logica è molto controversa: avere i Bitcoin per pagare gli hacker potrebbe sembrare un’opzione migliore per le aziende che non fanno o non possono fare gli investimenti pesanti necessari per proteggersi dagli attacchi.

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Sull'autore

Andrea Lagni

Giornalista pubblicista dal 2016. Laureato in Informatica. Appassionato di Criptovalute dal 2015.

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