Nonostante il ban della Cina il Bitcoin Difficulty continua a salire a livelli molto simili a quelli di maggio, poco prima del down che coinvolto l’intero mondo crypto.
Questo significa che anche se il colosso cinese ha cercato di ostacolare Bitcoin in tutti i modi, l’andamento di BTC non ne esce compromesso, anzi continua a spingere.
In questo modo Bitcoin non fa altro che rafforzare il suo ruolo di ottimo asset di investimento sia per il presente che per il futuro.
Bitcoin Difficulty ai massimi livelli: cosa significa?
Attualmente la crescita del valore della difficulty per il mining si attesta ad un +7,85%, ma che interpretazione possiamo dare di questo valore?
Per capire al meglio la questione è necessario fare un rapido riepilogo di come funzionano l’hashrate ed il Mining di Bitcoin. Ma soprattutto come le scelte della Cina hanno avuto un impatto su BTC, dato che i Miner Bitcoin erano in gran parte collocati all’interno del Paese.
Per hashrate si intende la potenza di calcolo necessaria che permette di mantenere in piedi l’intera rete Bitcoin.
Si tratta quindi di una risorsa energetica che deve essere in grado di sostenere l’emissione di nuovi bitcoin, permettere gli scambi e garantire la sicurezza del network.
Più è alto il numero di Miner che mina Bitcoin, più sale il valore dell’hashrate.
Ovviamente nel momento in cui la cina ha bandito tale pratica, rendendola illegale, l’equilibrio si è spezzato.
La motivazione ufficiale che ha portato all’interruzione e alla fuga dei miner cinesi è stata che il Paese prevedeva difficoltà energetiche.
Questo significa che tutte le attività di mining su Bitcoin dovevano essere “spente”, dando vita ad una ricollocazione davvero imponente.
Attualmente i principali Miner Bitcoin hanno trovato il loro una nuova sede in USA , Europa ed Asia Centrale ed ora il processo di trasferimento è quasi giunto al termine.
Ecco che un aumento del tasso di difficulty oggi non può che essere un segnale estremamente positivo per Bitcoin e per il suo intero network.
Note finali
L’aumento della Bitcoin Difficulty del 7,85% è uno dei segnali più forti che la criptovaluta è destinata a crescere ancora di molto.
Il fatto che nemmeno un colosso come la Cina ne sia riuscita a rallentare l’avanzata ed una quotazione ormai stabilmente al di sopra dei $60.000 rafforzano sempre di più le probabilità che entro fine 2021 si possa realmente raggiungere il price target di 100K.
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