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Bitcoin come valuta in Russia: Proposta possibile o irrealizzabile?

Nel corso delle ultime ore, una notizia alquanto singolare ha iniziato a girare sui principali giornali e tabloid russi. Trattasi di un possibile Bitcoin come valuta in Russia, ossia sull’eventualità che lo Stato, in accordo con il governo, possano proporre una valenza del BTC assimilandola a quella di altre valute correnti tradizionali.

Al giorno d’oggi, sappiamo come il settore delle criptovalute rappresenti ancora un comparto relativamente nuovo, ma soprattutto ancora molto poco regolamentato nei vari Stati e territori mondiali. Solamente in alcuni casi, ci troviamo di fronte a bozze di regolamentazioni, o solamente proposte prive di qualsiasi ufficialità.

Discorso analogo, può quindi farsi sulla Russia, che nel corso del 2021 è stata ampiamente oggetto di dibattito e di discussioni all’interno del settore. Notizie specifiche, avevano anche riguardato possibili ban delle criptovalute, che non avevano tuttavia trovato concretezza nel corso dei mesi successivi.

Avremo modo di approfondire la questione nel corso delle righe successive, ricordando altresì come lo stesso comparto crypto, per le criptovalute più importanti come il Bitcoin, possa essere individuato su broker e piattaforme professionali, ma soprattutto autorizzate come ad esempio eToro (fra i principali leader nel settore ormai da tantissimi anni).

Bitcoin come valuta in Russia: ancora nulla di ufficiale, anche se..

Esperti ed analisti del settore, continuano ormai da mesi ad analizzare la situazione in Russia, nel tentativo di captare notizie legate ad una possibile regolamentazione del Bitcoin e delle criptovalute all’interno del territorio.

Questione che porterebbe il Bitcoin come valuta in Russia, così come già ad oggi avviene all’interno di alcuni territori di nicchia, che considerano il BTC un reale asset corrente. In altri termini, lo stesso potrebbe essere paragonata a valute fiat come il dollaro, l’euro, la sterlina e così via, mantenendo tuttavia alcune limitazioni e restrizioni importanti.

Tutto ciò proprio per le singolari divergenze e differenze che possono essere concretamente riscontrate fra una moneta digitale ed una moneta reale, emessa in questo caso da una banca centrale e da un governo centralizzato. Notizie che si ricollegano in modo specifico ad un territorio, ossia la Russia, considerato attualmente una delle maggiori super potenze mondiali.

Questioni sul settore delle criptovalute in Russia, avevano riguardato anche l’ormai noto processo di mining, soprattutto dopo le parole singolari di Putin. Attività, quella di Mining, che sta tuttavia cercando di avvicinarsi sempre di più a processi legati ad energie rinnovabili e ad impatto ridotto sull’ambiente.

In conclusione, la notizia del ban delle criptovalute in Russia non avrebbe trovato alcuna ufficializzazione in queste prime settimane del 2022. Anche questioni su regolamentazioni delle criptovalute (come ad esempio sul Bitcoin) non risulterebbero ancora ufficializzate, anche se molti Stati mondiali, come visto in molte delle nostre news, stanno lentamente cercando di ottenere maggiori informazioni sul mondo crypto.

Ricordiamo infatti come eventuali integrazioni di criptovalute all’interno di sistemi monetari nazionali, come ad esempio avvenuto in El Salvador, richiedano tempistiche ed approvazioni abbastanza lunghe, da strutturare con cura e con l’accordo del governo insediato al momento della proposta.

Conclusioni

Seppure ad oggi non esistano ufficializzazioni dirette, è ugualmente possibile constatare come il comparto delle criptovalute, soprattutto sul Bitcoin, abbia subito tantissimi sviluppi nel corso degli ultimi tempi.

La criptovaluta continua ad essere adocchiata da Stati ed essere oggetto di discussione e di dibattito in molti governi nazionali. Tutto ciò su un asset crypto che, al di là di tutto ciò, rappresenta la criptovaluta con maggior livello di capitalizzazione al mondo.

Può essere facilmente individuata all’interno di exchange puri (così come decentralizzati), oppure comodamente su broker di ultima generazione, come ad esempio eToro (qui la pagina ufficiale). In questo caso, il broker permette da una parte di poter agire sul BTC in modo diretto (ossia sull’asset sottostante) e dall’altra di negoziare tramite strumenti derivati.

La natura stessa dei CFD, permette di aprire due posizioni (a propria discrezione), ossia una di acquisto (definita long), così come una di vendita (definita short). Tutto ciò senza il bisogno di dotarsi di alcun wallet di archiviazione, visto il non possesso delle monete in modo fisico e diretto.

Il broker eToro permette inoltre di iniziare con un comodo account demo a costo zero, senza alcun limite di tempo e che non ha bisogno di alcun deposito iniziale obbligatorio. Completano il tutto funzionalità di ultima generazione e servizi integrativi quali:

  • possibilità di gestire l’account anche tramite applicazione per dispositivi mobili;
  • sezione tecnica, con numerosi indicatori matematici, statistici e probabilistici;
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  • sezione formativa, con tantissime informazioni e notizie sul mondo del trading online.

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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