All’interno della news “speciale” di oggi ci occuperemo di celebrare il compleanno del Bitcoin, per l’esattezza il decimo.
Sono già infatti dieci anni che il Bitcoin è stato “inventato”, attraverso il White Paper pubblicato da Satoshi Nakamoto, dove venivano enunciate le regole per il cosiddetto “sistema di pagamenti elettronici peer to peer“, concetti che avrebbero poi fatto nascere il Bitcoin, la prima applicazione “reale” della Blockchain.
Una vera e propria rivoluzione che rischia di mandare in pensione i vecchi intermediari bancari, in quanto nel mondo Bitcoin le transazioni vengono veicolate da una rete di computer sparsa in tutto il mondo, che risolve enigmi crittografici estremamente complessi e che è in grado di consentire l’invio e la ricezione dei pagamenti grazie anche alla blockchain di Bitcoin, senza intermediari.
Il Blockchain è forse più importante del Bitcoin stesso, in quanto rappresenta il network (e il Bitcoin la valuta).
In 10 anni, sono nati tantissimi “fork” del Bitcoin, come il Litecoin, Ethereum, Bitcoin Cash e molti altri ancora. Queste criptovalute hanno leggere differenze all’interno del loro codice, ma tutte si rifanno all’invenzione più cruciale di Satoshi Nakamoto: la Blockchain.
Indice
Blockchain: considerata la più grande invenzione dopo Internet e l’Elettricità
La tecnologia blockchain è una delle invenzioni più fondamentali e rivoluzionarie della storia. Sono in molti a sostenere che questa tecnologia sia significativa proprio come lo sono state internet o l’elettricità. Purtroppo, quando si parla del Bitcoin, raramente si parla anche della Blockchain.
Blockchain è una delle nuove tecnologie più promettenti per il futuro. È una tecnologia a “registro distribuito” (Distribuited Ledger) che sta alla base del bitcoin. Questa tecnologia consente un nuovo modo per registrare oppure per trasferire dati. Ancora più notevole è la trasparenza e la sicurezza dei dati, che è controllabile e resistente alle interruzioni oppure ai blocchi imposti dai governi.
Blockchain dà il potere alle persone che lavorano insieme. La capacità di rendere le organizzazioni più trasparenti, democratiche, decentralizzate, efficienti e sicure sono solo alcune delle promesse della tecnologia.
La nascita del Bitcoin: 31 Ottobre 2008
Ci sono molte domande sul Bitcoin, ma la domanda più comune che viene fatta è, “Chi l’ha creato?” Questa risposta non è semplice, perché l’identità del creatore rimane un mistero. Tutto ciò che abbiamo è uno pseudonimo: Satoshi Nakamoto. I conti non sono più attivi; Le monete nel suo portafoglio non sono mai state spese. Satoshi Nakamoto è scomparso dal mondo, o almeno così sembrerebbe.
Satoshi Nakamoto potrebbe essere un gruppo di persone, tra cui Neal King, Vladimir Oksman e Charles Bry. Apparentemente, queste tre persone depositarono un brevetto relativo alla “comunicazione sicura” solo due mesi prima dell’acquisto del dominio Bitcoin.org. Forse è una coincidenza; forse non lo è.
Tuttavia siamo in grado di ricostruire la storia del Bitcoin, che iniziò esattamente 10 anni fa.
- Il 31 ottobre 2008, il whitepaper “Bitcoin: un sistema di pagamento elettronico peer-to-peer” venne pubblicato in una mailing list crittografica, da un utente con il nome “Satoshi Nakamoto”. Il whitepaper delineò le basi su come Bitcoin avrebbe operato.
- Il 18 agosto 2008, una persona sconosciuta o entità registra il dominio Bitcoin.org.
- L’8 gennaio 2009 è stata annunciata la prima versione di Bitcoin, e poco dopo inizia il mining di Bitcoin.
Nel 2009 vide la luce per la primissima volta il Genesis Block, ovvero il primo blocco minato dalla criptovaluta del Bitcoin, dove all’interno di esso Satoshi Nakamoto aveva inserito il messaggio «Il Cancelliere sta preparando un secondo salvataggio per le banche», una frase che avrebbe anticipato un intervento di aiuto all’interno di un sistema finanziario globale controverso (ricordiamo che erano passati pochi mesi dal fallimento di Lehman Brothers).
Il Prezzo del Bitcoin: 10 anni di alti (e bassi)
Sicuramente il prezzo del BTC è uno degli aspetti più seguiti della criptovaluta. A molti interessa solo questo. Sono moltissimi gli speculatori che ogni giorno si apprestano a fare trading al rialzo oppure al ribasso.
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Si tratta quindi del miglior modo di affrontare un mercato volatile e imprevedibile come quello del Bitcoin.
Nonostante siano passati 10 anni di distanza, il Bitcoin esiste ancora, e continua a generare ogni anni moltissime notizie e rivoluzioni all’interno dell’industria della finanza.
La primissima quotazione del Bitcoin risale all’ottobre del 2009: con un dollaro era possibile acquistare oltre 1300 Bitcoin. La criptovaluta, a quel tempo, valeva neanche un decimo di pence.
Oggi la quotazione sta oscillando, da svariati mesi ormai (come potete osservare ogni giorno grazie alle news che quotidianamente pubblichiamo) intorno ai 6-7000 euro (5-6000 euro circa) con una stabilità che risulta essere molto strana per un mercato finanziario che ci ha abituati a delle salite e discese da cardiopalma.
Era infatti proprio un anno fa quando il Bitcoin si apprestava a raggiungere i suoi massimi storici (20 mila a metà dicembre), per poi scendere del 50% nel giro di un mese. Un mercato esplosivo, che non perdona neanche il più bravo dei trader.
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Tornando al discorso Bitcoin, possiamo dire che questo mercato negli ultimi 10 anni è riuscito a mantenere una resilienza senza pari, e la stabilità di prezzo di questi ultimi mesi potrebbe rivelare una rinnovata maturità per la prima criptovaluta al mondo.
Bitcoin: è stato utilizzato nel modo sbagliato in questi 10 anni?
L’obiettivo del Bitcoin era quello di diventare un metodo di pagamento sostituitivo dei pagamenti con intermediario classici. Possiamo quindi dire che il Bitcoin è riuscito nel suo intento? Non è stato propriamente così. In quanto nei suoi primi 10 anni il Bitcoin è stato utilizzato ben più come metodo di speculazione che come moneta “da inviare e ricevere”.
Sono nati moltissimi intermediari, e molti di essi sono stati definiti non affidabili. Sono spuntate un sacco di truffe tra cui:
- Bitcoin Code
- Bitcoin Evolution
- Crypto Method
- Crypto Trader System
- Crypto Genius
- Crypto Soft
- Crypto System
- Crypto Unlocked
- E molte altre ancora
Ovviamente chi ha operato con broker affidabili e sicuri, non ha avuto nessun tipo di problema, in quanto piattaforme di trading come eToro (clicca qua per andare sul sito). eToro è assolutamente regolamentato e sicuro.
I tempi per effettuare un pagamento con il Bitcoin non sono così veloci. Tuttavia il tempo di conferma si è oggi estremamente abbassato crollando a soli 10 minuti (un anno fa i tempi di conferma per una transazione superavano l’ora).
In futuro, il Bitcoin potrebbe diventare non dolo uno strumento di pagamento al dettaglio, ma è molto più facile che diventi uno strumento di regolamento all’interno dei sistemi di compensazione.
Tuttavia, per diventare un metodo di pagamento affidabile, il Bitcoin deve superare prima di tutto lo scoglio della volatilità e accettazione, cercando di diventare sempre più “accettato” all’interno di siti internet come eBay, Amazon, Alibaba et cetera.
Bitcoin Pizza
Bitcoin Pizza: questo è stato sicuramente uno dei momenti più esilaranti in questi 10 anni di Bitcoin.
Con il termine Bitcoin Pizza si intende quando il 22 maggio del 2010, Laszlo Hanyecz comprò una pizza per l’incredibile cifra di 10 mila Bitcoin. Ai tempi infatti un Bitcoin valeva soltanto pochi centesimi di dollari.
Oggi, quella pizza vale 62 milioni di dollari. L’account twitter @bitcoin_pizza ogni giorno aggiorna il suo status twittando quanto quei 10,000 Bitcoin per pagare la pizza nel 2010 valgono oggi. Viene ancora oggi celebrato il Bitcoin Pizza Day.
Bitcoin: è rischioso investire oggi?
Il mercato del Bitcoin viene ancora oggi considerato come un mercato che può risultare essere ad altissimo rischio (ma anche ad alto rendimento).
Durante il 2017, la paura di perdere l’opportunità di fare molti guadagni ha portato molti investitori alle prime armi ad entrare all’interno del mercato, con il rischio di vedere gran parte dei propri risparmi volatilizzati.
Tuttavia, se si decide di investire con piattaforme di trading regolamentate, trasparenti e sicure come eToro, i rischi vanno a zero. eToro (clicca qua per saperne di più) consente infatti di proteggere a 360 gradi l’utente, grazie al fondo di compensazione (è impossibile andare sottozero con il conto), l’assenza di commissioni e moltissimi altri vantaggi.
Il boom delle Criptovalute Alternative
L’aumento del Bitcoin ha portato anche le altre criptovalute alternative a vedere un aumento nella loro quotazione.
Ad oggi ci sono circa oltre 2000 token quotati secondo coinmarketcap, con una capitalizzazione totale di 220 miliardi di dollari, metà dei quali appartengono al Bitcoin.
Oltre a queste 2000 criptovalute attive, attualmente segnaliamo che ci sono ben 900 criptovalute alternative “morte”; tra cui anche il SilvioBerlusCoin e il JesusCoin.
Bitcoin e l’illegalità
Non possiamo certamente affermare che in questi 10 anni il Bitcoin sia stato utilizzato solo per azioni legali. Il Bitcoin è infatti cresciuto e utilizzato anche all’interno di mercati “misteriosi”, come ad esempio quello del deep web “Silk Road“, dove al tempo si vendeva di tutto: dalla droga alle armi per poi venire chiuso delle autorità statunitensi (il creatore si trova adesso dietro le sbarre).
Anche il settore del mining è stato costellato da truffe: da produttori che mettevano in pre-vendita miner che non possedevano (o di cui non avevano le possibilità per produrre in larga scala). Tra tutti citiamo Butterfly Labs (forse il caso più eclatante), che venne chiuso dalla FTC e multato per 38.6 milioni di dollari. Tuttavia, le persone che avevano pre-ordinato i miners non li hanno mai ricevuti, oppure li hanno ricevuti con un grandissimo ritardo.
Ricordiamo anche il fenomeno delle ICO, iniziato con l’avvento dei contratti Smart di Ethereum e esploso nel 2017. Con il termine ICO si intende infatti “Initial Coin Offering” e risulta essere un versione non regolamentata e priva di regole e controlli rispetto invece a “IPO” (Initial Public Offering).
Bitcoin: 2018-2028
Che cosa succederà all’interno del mercato del Bitcoin nei prossimi 10 anni?
In questo momento possiamo dire che le autorità finanziarie mondiali risultano ancora traballanti per quanto riguardi anche solo la definizione del Bitcoin:
- Commodity?
- Security?
- Valuta?
- Nuova tipologia di strumento finanziario?
La possibilità sono queste, e nonostante Wall Street abbia cercato in tutti i modi di regolarlo tramite i Futures presso la Borsa di Chicago lo scorso Dicembre, ancora oggi la situazione è oscura. Fortunatamente per il pagamento delle tasse in italia è stata fatta chiarezza.
Il tentativo più importante circa la regolamentazione, è stato fatto dai fratelli Winklevoss, i quali si sono adoperati per creare un un ETF basato sul prezzo del Bitcoin (che però non è stato approvato dalla SEC).
I Big della finanza continuano a parlare del Bitcoin, anche se negli ultimi mesi ci stati molti passi indietro, tra tutti quello di Goldman Sachs, che ha fermato i piani per una piattaforma di trading per le criptovalute.
Sicuramente, in futuro vedremo regolamentazioni internazionali per arginare l’utilizzo di Bitcoin e altre criptovalute per il denaro sporco.
Blockchain è la chiave per capire i prossimi 10 anni
Nonostante tutti parlino del Bitcoin, è sulla blockchain che andrebbe riposto il massimo dell’attenzione. La “distributed ledger technology” quando venne presentata riuscì a risolvere nel migliore dei modi il problema della doppia spesa. Garantendo transazioni affidabili e a prova di hacker anche dove non è presente un intermediario e/o fiducia tra le due parti (chi invia / chi riceve) e risultando come un affidabile intermediario.
Blockchain oggi viene intensamente utilizzato all’interno del settore della finanza, molto più di quanto lo è il Bitcoin (che possiamo considerare la prima applicazione della Blockchain).
Bitcoin è infatti semplicemente un “esercizio di stile” di Satoshi Nakamoto, con l’obiettivo di descrivere il funzionamento della blockchain stessa tramite un’applicazione nel mondo reale.
Le applicazioni industriali, i sistemi di fatturazione, la logistica, le registrazioni doganali e molte altre attività ancora iniziano oggi pian piano ad essere sempre più basate sulla blockchain.
Oggi, le startup che lavorano sulla blockchain e criptovalute in generale hanno ricevuto ben 3,9 miliardi di dollari in investimenti, in un trend che risulta essere in continuo aumento.
Il futuro per il Bitcoin è quindi roseo? Tutto dipenderà dall’adozione e dalla tipologia di investitori che entreranno all’interno di questo mercato, che ricordiamo è fatto da persone. Ma nonostante tutto, questi primi 10 anni sono stati un successo senza precedenti.