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Binance ha unito fondi degli utenti a quelli aziendali? Ecco cosa sapere

Le ultime accuse, mosse da specifiche società informative ed analitiche, nei confronti di uno degli exchange più importanti al mondo, hanno davvero dell’incredibile. Binance ha unito fondi degli utenti a quelli aziendali: è ciò che starebbe ultimamente trapelando sul settore crypto.

Una notizia che in realtà si baserebbe solamente su ipotesi e che è stata immediatamente smentita dalla società Binance. Per chi non la conoscesse, la stessa gestisce diversi progetti legati al mondo delle criptovalute. Uno tra tutti, una delle piattaforme di scambio più note e con maggior volume al mondo.

Il gruppo è in ogni caso molto esteso ed ha iniziato ad investire su diversi gruppi, anche quotati, sul settore bancario, della finanza, della tecnologia, energetico e così via. Non stupisce quindi la presenza di fondi aziendali corposi, che ad oggi valgono miliardi di dollari.

Cerchiamo quindi di comprendere nel dettaglio quali sono state le accuse fatte a Binance ed in che modo la società sta cercando di tutelarsi, nonché di rassicurare gli utenti registrati. Prima di continuare, ti ricordiamo che Binance non è l’unico operatore presente sul mercato.

L’attenzione degli investitori, visti anche i tanti avvenimenti, si sta sempre più spostando su piattaforme di investimento autorizzate e regolamentate, come ad esempio eToro. Questa piattaforma ti permette di negoziare sulle principali crypto mondiali, a partire da soli 50 euro.

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Binance ha unito fondi degli utenti a quelli aziendali? Cosa dice il report

Binance ha unito fondi degli utenti a quelli aziendali? È questa la domanda che gli appassionati e gli utenti del settore crypto continuano a porsi ormai da giorni. Tutto è partito dalle accuse mosse da Reuters, basate su un vero e proprio report pubblicato di recente.

Il rapporto affermerebbe che l’incidente sulla combinazione dei fondi sarebbe avvenuto nel 2020 e nel 2021. La stessa confusione dei fondi, avrebbe in questo caso violato le regole finanziarie degli Stati Uniti d’America. Nulla si è detto nei riguardi nel 2022 e di questa prima fase del 2023.

Il rapporto afferma inoltre che il valore dei fondi mescolati ammontava a miliardi di dollari e che le combinazioni avvenivano quasi ogni giorno, anche con conti legati all’ormai fallita Silvergate Bank, ossia una storica banca.

Tra le tante indicazioni, l’affermazione che l’agenzia “ha esaminato un registro bancario” – avente data 10 febbraio 2021 – e che mostrava la combinazione dell’exchange di “20 milioni di dollari da un conto aziendale, con 15 milioni di dollari di un conto che riceveva denaro del cliente”.

Per tutelare l’azienda, un portavoce di Binance ha subito dichiarato che la società non ha mai mischiato fondi. Lo stesso avrebbe inoltre indicato che il denaro inviato sul conto era utilizzato per l’acquisto di BUSD (ossia la stablecoin di Binance emessa da Paxos).

Potrebbero quindi esistere dei veri e propri fraintendimenti legati ai termini utilizzati dalle società per indicare e definire i trasferimenti di denaro dei clienti? Ancora presto per dirlo con certezza. Resteremo in ogni caso aggiornati sull’evento.

Binance risponde al rapporto

La risposta di Binance al rapporto non è tardata ad arrivare, perché Patrick Hillmann, ossia lo Chief Communications Officer di Binance, ha subito esposto sue considerazioni, parlando in un tweet pubblico sul noto social network Twitter.

Ha infatti detto che Reuters ha dovuto affermare che non è stata trovata alcuna prova di clienti che perdono fondi e che quindi il rapporto era “così debole”. Ha infatti definito questa dichiarazione come un “tentativo trasparente di proteggersi dalla causa per diffamazione”.

Il capo delle comunicazioni aziendali, ha inoltre dichiarato che l’exchange di criptovalute è stato sempre sincero in merito alle sue carenze normative. Ha inoltre sempre collaborato con le autorità di competenza e messo a disposizione i documenti necessari per qualsiasi indagine.

Binance non ha inoltre ancora confermato di aver preso azioni specifiche nei confronti di chi ha esposto il report e la notizia. Essendo una società di grande portata, è spesso messa sotto i riflettori ed ha imparato nel corso degli anni a gestire eventi ed accuse di questo tipo.

Considerazioni finali

Il settore degli exchange continua ad essere messo sotto i riflettori, portando gli investitori a chiedersi su quali piattaforme fare affidamento per procedere con i propri investimenti. Esistono a tal riguardo alcuni accorgimenti importanti, che tu stesso puoi valutare in autonomia.

Da dove partire? Sicuramente dalla presenza di reali licenze ed autorizzazioni. La presenza delle stesse dimostra che l’operatore tutela i tuoi dati personali, mantiene la divisione dei fondi aziendali con quelli degli utenti e rispetta a pieno le regole e le direttive locali.

Una delle piattaforme più complete ad aggiornate, considerata un concreto punto di riferimento nel settore, è quella di eToro. Si tratta di un broker ibrido, perché funge sia da exchange (permettendo di acquistare crypto reali) sia da broker di CFD (permettendo la negoziazione con strumenti derivati).

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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