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Ban cinese sul Mining: le questioni dietro il divieto

Tornando indietro di qualche mese, più precisamente nel corso del 2021, è stato possibile assistere al cosiddetto ban cinese sul Mining, ossia sull’attività che permette a chiunque sia interessato di partecipare alla validazione di transazioni su rete BTC ed ottenere Bitcoin in ricompensa.

Un processo che, contrariamente dal più moderno sistema di convalida basato sul Proof of Stake, risulta molto meno green (ossia con più costi) e molto meno sostenibile. Per una serie di motivazioni tecniche e nazionali (ancora analizzate da molti esperti), la Cina aveva così imposto divieti ferrei su questa attività.

È curioso sottolineare, come nel settembre del 2019, la Cina rappresentasse proprio uno dei maggiori leader nel campo dell’estrazione di BTC. Prendendo solo il territorio cinese, al punto massimo di lavorazione nel 2019, la Cina copriva circa i 3/4 su tutto il Mining sul Bitcoin (un valore colossale, se consideriamo il numero di transazioni già presenti 3 anni fa).

Prima di proporre le ultime novità e considerazioni in merito, ricordiamo come il processo di Mining non sia di certo l’unico a permettere l’ottenimento di Bitcoin. I migliori broker online, come ad esempio eToro (clicca qui per iscriverti), permettono di operare sul BTC sia sul sottostante che tramite CFD.

Ban cinese sul Mining: esistono operazioni “sotterranee”?

Tornando al ban cinese sul Mining, nel corso degli ultimi mesi si è iniziato a discutere molto sulle cosiddette “operazioni sotterranee” per estrarre Bitcoin. Nonostante i divieti imposti dalle autorità del Paese, secondo lo studio di Cambridge Bitcoin Electricity, l’hashrate di Bitcoin in Cina avrebbe ripreso a correre.

Tutto ciò dopo una repressione governativa mostratasi nel 2021. L’hashrate mondiale sul Bitcoin in questo territorio, solamente nel gennaio del 2022, avrebbe raggiunto anche il 22%. Una percentuale colossale, soprattutto considerando il suo azzeramento subito dopo l’imposizione sul divieto.

Checché se ne dica del ban, secondo i dati dei principali siti informativi sulle transazioni hashrate, la valenza delle operazioni di produzione in Cina avrebbe addirittura superato quelle del Kazakistan, portandosi nella top 3 mondiale, subito dopo gli Stati Uniti (ormai da mesi al vertice nell’estrazione con Mining).

Gli esperti ed analisti si chiedono quindi se i processi estrattivi generati nel territorio derivino da piccole zone nella nazione e da agganci a reti elettriche esterne per eludere i controlli da parte delle autorità locali. Sta di fatto che dal mese di settembre 2021 a gennaio del 2022, il traffico cinese avrebbe contributo per il circa 20%.

Ipotesi in merito sono state associate anche al possibile utilizzo, sempre da parte dei minatori che agirebbero nell’ombra, di servizi proxy stranieri, per coprire le tracce ed eludere il più possibile la localizzazione delle attività. Tutto ciò in merito ad una questione che, almeno negli ultimi tempi, continua ancora a creare molti dibattiti in Cina.

Continueremo a restare costantemente aggiornati sulla questione e su possibili cambiamenti da parte dei regolatori e decisori cinesi, su nuove azioni legate al mondo delle criptovalute, con un focus specifico sul processo di estrazione su BTC.

Note finali

Intanto che le notizie sul Mining cinese “sotterraneo” continuano ad essere esposte sui principali blog e siti mondiali, il valore del Bitcoin nelle ultime ore ha mostrato una timida crescita pari al circa 2%, portandosi nuovamente al di sopra la linea dei 30.000 dollari per unità.

Puoi restare continuante aggiornato sul valore del token utilizzando i grafici in tempo reale proposti dalle migliori piattaforme di trading online. Gli stessi ti permettono di constatare attimo dopo attimo il prezzo del Bitcoin, o di tornare indietro nel tempo per valutare i dati storici dell’asset.

Sul Bitcoin, dopo averlo individuato nell’apposita sezione, è poi possibile attuare diverse strategie. Essendo una piattaforma ibrida, permette sia di agire sull’asset sottostante in modo diretto (ossia di comprare BTC reali) sia di agire con la vendita allo scoperto (utilizzando CFD).

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Sull'autore

Francesco Galella

Francesco Galella è un esperto di economia con una fervida passione per le criptovalute fin dalle loro prime fasi. Grazie alla sua continua ricerca e interesse per l'innovazione nel settore fintech, è sempre aggiornato su ogni sviluppo nel mondo delle criptovalute. Da anni contribuisce con articoli informativi e analitici per le migliori riviste di finanza, trading e criptovalute, condividendo le sue conoscenze e la sua vasta esperienza in materia. La sua capacità di interpretare e comunicare le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute lo ha reso una figura autorevole nel settore, apprezzata sia dai lettori che dagli addetti ai lavori. Francesco continua a essere un punto di riferimento per chiunque desideri comprendere e investire nel mondo delle criptovalute.

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